Nessun investimento, niente capolavori. In asta da Christie’s Londra passa la storia della Popular Culture, con le Memorabilia di James Dean

Non di sole arti visive vive il mercato delle aste. E infatti da Christie’s Londra il 23 novembre arriva l’asta: Film and Entertainment Memorabilia, con highlights che comprendono una selezione di lettere scritte da James Dean. Le lettere sono indirizzate a Barbara Glenn, donna con cui Dean ha avuto una relazione altalenante per due anni, […]

Non di sole arti visive vive il mercato delle aste. E infatti da Christie’s Londra il 23 novembre arriva l’asta: Film and Entertainment Memorabilia, con highlights che comprendono una selezione di lettere scritte da James Dean. Le lettere sono indirizzate a Barbara Glenn, donna con cui Dean ha avuto una relazione altalenante per due anni, prima di raggiungere la celebrità. Importante occasione per conoscere la personalità e la sensibilità del grande personaggio nella sua vita privata, le lettere sono offerte in asta assieme ad alcune foto di famiglia mai pubblicate, provenienti dal figlio di Barbara Glenn, il regista Keith Gordon.
Fra gli altri lotti in asta ci sono una lettera in cui Dean critica la sceneggiatura tratta dal libro di André Gide, The Immoralist, chiamandola “a piece of shit”, stimata £5-6.000; un’altra lettera risalente al primo mese delle riprese di East of Eden (7 maggio 1954), dove James rimprovera Barbara per aver accettato un servizio fotografico in costume, con toni protettivi e affettuosi. L’ultima lettera in asta (stimata £5-6.000) inizia con “Darling, I haven’t written because I have fallen in love”. Non è una lettera di rottura, ma rivela l’humour dell’attore nell’annunciare il nuovo membro della famiglia “Cisco the kid”, un nuovo cavallo…

– Martina Gambillara

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Martina Gambillara
Martina Gambillara (Padova, 1984), laureata in Economia e Gestione dell'Arte, si è interessata fin dai primi anni dell'università al rapporto tra arte e mercato, culminato nella tesi Specialistica in cui ha indagato il fenomeno della speculazione nel mercato dell'arte cinese dell'ultimo decennio. Per passione personale si è costantemente dedicata all'osservazione dei risultati d'asta soprattutto del segmento di Arte Contemporanea, estrapolandone i trend e la correlazione con i mercati finanziari. In seguito il suo interesse si è spostato verso i mercati emergenti, da quello cinese scelto per la sua tesi, a quello sud-asiatico e mediorientale. Ha lavorato per gallerie, case d'asta e dal 2011 fa parte dello staff editoriale di Artribune.