Gli inserti culturali della domenica dei quotidiani italiani. La prova su strada: chi vince tra Repubblica, Sole e il nuovissimo Corriere?
L’uscita dell’inserto La Lettura del Corriere della Sera ci ha spronato a dedicare parte della nostra domenica ad una rapida (e superficiale, ammettiamolo, ma per completarla ci siete voi e i vostri sapidi commenti) analisi delle filiazioni culturali dei tre principali giornali italiani. Le analizzeremo per tipologia di foliazione, per grafica, per contributors e per […]
L’uscita dell’inserto La Lettura del Corriere della Sera ci ha spronato a dedicare parte della nostra domenica ad una rapida (e superficiale, ammettiamolo, ma per completarla ci siete voi e i vostri sapidi commenti) analisi delle filiazioni culturali dei tre principali giornali italiani. Le analizzeremo per tipologia di foliazione, per grafica, per contributors e per contenuti. Vediamo velocemente, naturalmente con un occhio puntato essenzialmente su…
foliazione
Vincono La Lettura del Corriere e La Domenica del Sole 24Ore perché presentano entrambi dorsi separati mentre La Repubblica dà meno visibilità alla sua Domenica relegandola all’interno del giornale.
grafica
Non ce n’è per nessuno: Repubblica stravince. Il domenicale del Sole 24Ore negli ultimi anni ha avuto molte rivoluzioni, diventando per alcuni mesi tabloid e poi tornando “lenzuolo” da qualche tempo, dopo l’arrivo a Via Monte Rosa di Roberto Napoletano. Il nuovissimo Corriere della Sera delude: la grafica è totalmente simile a quella del Corriere della Sera dunque, occorre dirlo, tutt’altro che contemporanea…
contributors
Qui ci limitiamo ad un giudizio sulle firme che si cimentano nelle pagine “artistiche” delle foliazioni culturali dei tre quotidiani. Il Sole 24Ore sembra quello più intonato sul contemporaneo squadernando l’ormai decana Angela Vettese e la relativa novità della brava Pia Capelli. Mentre l’articolone classico è affidato nelle salde mani di Marco Carminati. Saldissime anche le mani de La Domenica di Repubblica che affibbia il pezzo principale ad Achille Bonito Oliva mediando con le “quote giovani” Carlo Alberto Bucci e Olga Gambari con un bel fondo di Lea Mattarella. La Lettura del Corriere della Sera è nuovo ma sfodera un’età media per quanto riguarda i contributors sull’arte superiore – se si eccettua l’under 40 Vincenzo Trione – a qualsivoglia età pensionabile. I nomi? Arturo Carlo Quintavalle, Gillo Dorfles, Sebastiano Grasso (e menomale che l’articolo di apertura dell’inserto è un fondo “contro la gerontocrazia”). Per fortuna che c’è Aldo Busi!
contenuti
Partiamo dalla novità della giornata: La Lettura del Corriere della Sera. Il nuovo foglio culturale di Via Solferino è plasticamente diviso in quattro macroaree: orizzonti, caratteri, sguardi, percorsi anticipati da alcuni pezzi meno incasellabili su questo numero assegnati a Alessandro Piperno (tanti articoli, ma il secondo romanzo?) e Giulio Giorello. La sezione “orizzonti” è molto orientata verso le tecnologie, interessante l’infografica sulla suddivisione tra social network e utenti per nazione. Nella sezione “caratteri” è da rimarcare l’attenzione alle pubblicazioni straniere (“da tradurre”) che poi ricevono attenzione anche nelle classifiche dei libri più venduti non solo italiane, ma anche americane, britanniche, spagnole e francesi (in Germania non si legge? Vabbeh…). Di “sguardi” abbiamo già parlato perché è la sezione che si occupa d’arte e dintorni, mentre “percorsi” parla di “storie, racconti e biografie” contribuendo a rendere piuttosto caotica la scansione: insomma, non si comprende moltissimo la reale differenza tra un’area e l’altra del giornale. Ma La Lettura avrà tempo per strutturarsi.
Ne La Domenica di Repubblica c’è il nuovo libro del tennista Andre Agassi; le illustrazioni di Altan (l’inventore del Berlusconi-Banana); la poesia di Paul Valéry architetto; il quoziente tecnologico lo affronta Staglianò con un ampio pezzo su crowdworking e c’è l’ottima Licia Granello per cibo&bontà. Nel sotto inserto “Cult” libri, classifiche, arte (ne abbiamo parlato sopra) e spettacoli.
Celebre e classica l’impostazione della Domenica del Sole 24Ore che su questo numero sfoggia l’inizio della collaborazione di Andrea Camilleri. Poi molte pagine sulla narrativa, sulla saggistica, due di scienza e filosofia, una ciascuno alla religione, alla bibliofilia, alla economia tutte con articoli che prendono spunto da una qualche pubblicazione libraria. Così non è nella sezione su spettacoli, musica e teatro con preziose recensioni. Peccato che, come al solito, vi sia l’inserto-marchetta con la grafica del giornale ma pagato dallo sponsor. Lo sanno benissimo che ormai non ci casca neppure mezzo lettore, ma continuano…
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