Strano, insolito, diagonale. A Venezia passa in rassegna il cinema queer…
A contribuire al dibattito su un tema reso caldo – anzi caldissimo – dalla recentissima bocciatura della legge contro l’omofobia, arriva a Venezia – negli splendidi spazi della sede IUAV delle Terese – il ciclo di film Cinema alla luce del giorno. Una rassegna eterosessuale. Cinque matinées per raccontare fino al 27 maggio altrettante […]
A contribuire al dibattito su un tema reso caldo – anzi caldissimo – dalla recentissima bocciatura della legge contro l’omofobia, arriva a Venezia – negli splendidi spazi della sede IUAV delle Terese – il ciclo di film Cinema alla luce del giorno. Una rassegna eterosessuale. Cinque matinées per raccontare fino al 27 maggio altrettante storie oblique: si parte con il controverso Tropical Malady di Apichatpong Weerasethakul; seguono Tsai Ming-liang con Goodbye, Dragon Inn (2003), Flaming Creatures (1963) di Jack Smith e L’Assassinio di Sister George (1968) di Robert Aldrich; infine si conclude con lo sguardo documentario di Paris is burning dell’americana Jennie Livingstone.
Cinque titoli scelti per gettare una prima luce sui queer studies, da tempo entrati nelle università americane e anglosassoni, ma che nell’Italia un po’ bacchettona ancora non decollano. La rassegna si presenta anche come l’occasione per mettere sotto torchio Antonio Bigini, Tomaso De Luca, Sabina Grasso e Motel Lucie, che chiusi dentro l’appartamento Lago si confronteranno quotidianamente con curatori, artisti, giornalisti e sociologi. Tutto qua? No, perché questo lavorio è il preludio a una “una giornata particolare”… con sviluppi tutti da seguire tra le calli veneziane.
– Giulia De Monte
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