L’amore di Napoleone per l’arte narrato in un docufilm straordinario

Scrittore mancato, lettore compulsivo, ammiratore dell’arte e della sua forza di comunicazione: questi gli aspetti narrati in Napoleone. Nel nome dell'arte, il film nei cinema dall'8 al 10 novembre

L’incoronazione di Napoleone Bonaparte a re d’Italia nel Duomo di Milano avvenne il 26 maggio 1805: quel fatto storico è stato un momento cruciale in cui il mondo greco-romano, rinascimentale e persino longobardo, rappresentato dalla Corona Ferrea che il neo re volle indossare al culmine della cerimonia, sono stati incarnati da una sola persona.

LA VOCE NARRANTE DI UN PREMIO OSCAR

Tutto ciò avvenne mentre risuonava il Te Deum di Francesco Pollini, che fu composto e suonato per l’incoronazione e solo recentemente ritrovato dalla docente del Conservatorio di Milano Licia Sirch, tra le carte dell’Archivio di Stato. Questa è la colonna sonora del documentario Napoleone. Nel nome dell’arte prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, che tratteggia la peculiare passione dello stratega corso per letteratura e arte: un’ossessione che lo ha accompagnato in ogni fase della sua ascesa politica e anche nel momento della caduta. Ad accompagnare gli spettatori in questo straordinario viaggio nel tempo è Jeremy Irons, Premio Oscar e voce del film. Con questa guida d’eccezione, sarà possibile seguire il restauro del manto indossato quel giorno da Napoleone e degli oggetti cerimoniali che lo accompagnavano.

VIAGGIO TRA MILANO, ROMA, PARIGI E LA TOSCANA

La città di Milano, scelta come prima capitale del regno d’Italia, sarà protagonista fondamentale. Dalla Biblioteca Nazionale Braidense, dove è conservato il manoscritto autografo de Il cinque maggio di Manzoni e i volumi della Description de l’Egypte, fino alla Pinacoteca di Brera, primo “museo universale” italiano, dove giunse il meglio della produzione italiana. Anche Roma è centrale nel documentario: la città, evocando i miti di Alessandro Magno, Augusto e Adriano, viene rappresentata dal Museo Pio Clementino e dai Musei Capitolini. Mostrando questi luoghi si ripercorre l’odissea delle opere d’arte condotte a Parigi e poi rientrate in silenzio, di notte, nel 1816, grazie all’impegno di Canova: tra queste l’Apollo del Belvedere, il Laocoonte, il Galata morente e anche il Bruto capitolino. Presente anche Parigi dove, nelle sale del Louvre si può ammirare l’incoronazione di Napoleone e Giuseppina di Beauharnais il 2 dicembre 1804, mentre in Notre-Dame, c’è l’opera monumentale di Jacques-Louis David. Non potevano poi mancare i luoghi toscani: da San Miniato, luogo d’origine dei Bonaparte, all’Isola d’Elba, alla scoperta dei libri che l’Imperatore portò con sé nell’esilio.

Napoleone. Nel nome dell’arte sarà al cinema dall’8 al 10 novembre.

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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