“E se la plastica potesse fondersi con la vita marina?”. Parte da questo assunto immaginativo e surreale il cortometraggio The Beauty, diretto dal filmmaker svizzero Pascal Schelbli. Un viaggio poetico e pieno di sorprese nelle profondità dell’oceano, alla scoperta di un mondo in cui l’inquinamento si integra con la flora e la fauna: alghe fatte di cannucce in plastica, pesci palla in pluriball e anguille rivestite in gomma da copertoni. Una visione volutamente inquietante e contraddittoria, che veicola un potente messaggio ecologista senza ricorrere all’immaginario tradizionalmente associato al tema dell’inquinamento marino, fatto di animali ricoperti di petrolio o soffocati dai sacchetti del supermarket. Il risultato, tuttavia, nonostante il fascino estetico delle immagini (e grazie ad esso), infonde inquietudine e preoccupazione, stimolando la formazione di una nuova presa di coscienza.
The Beauty. Il cortometraggio ambientalista di Pascal Schelbli
“E se la plastica potesse fondersi con la vita marina?”. Parte da questo assunto immaginativo e surreale il cortometraggio The Beauty, diretto dal filmmaker svizzero Pascal Schelbli. Un viaggio poetico e pieno di sorprese nelle profondità dell'oceano, alla scoperta di un mondo in cui l'inquinamento si integra con la flora e la fauna: alghe fatte di cannucce in plastica, pesci ...