Vitaliano VI Borromeo. L’Isola Bella celebra il suo fondatore con una mostra

L'Isola Bella, sul Lago Maggiore, dedica una grande mostra al suo ideatore, Vitaliano VI, a 400 anni dalla sua nascita e nell’anno del Barocco Piemontese. La troupe di Artribune Television vi porta a fare un giro in questo luogo pieno di arte e storia

L’Isola Bella – riaperta al pubblico lo scorso 18 maggio insieme all’Isola Madre, alla Rocca di Angera e a Parco Pallavicino – celebra il suo fondatore Vitaliano VI Borromeo con una mostra che ne ripercorre la vita e l’opera. Allestita nel grande salone ultimato dal suo omonimo discendente Vitaliano IX nel 1956, la mostra si divide in tre sezioni: la prima è dedicata alla vita di Vitaliano VI; la seconda ricostruisce le tappe del progetto del Palazzo e dei Giardini dell’Isola, mentre il percorso si conclude con una rassegna di dipinti, sculture e arredi pensati per la decorazione degli interni del Palazzo, di cui molti mai esposti al pubblico.

CHI ERA VITALIANO VI

Il conte Vitaliano VI, nato nel 1620, fu un personaggio importante nella storia della famiglia Borromeo. Intraprese sin da giovane la carriera delle armi e ottenne importanti incarichi diplomatici che lo portarono a intrattenere una fitta corrispondenza con i personaggi di spicco della sua epoca. Uomo colto e curioso, nel 1650 assunse la direzione dei lavori dell’Isola Bella e, guardando a Roma con uno spirito di grande indipendenza e autonomia di scelte, prese in mano il progetto, iniziato dal padre Carlo III intorno al 1630, di creare sull’isolotto chiamato Isola Isabella un giardino. Vitaliano trasformò questa idea in una grandiosa scenografia barocca aggiungendovi un maestoso palazzo. Prese così la sua forma definitiva l’Isola Bella.
Nella sua corrispondenza, conservata nell’Archivio Borromeo, si trovano le lettere scritte agli architetti e alle maestranze che sovraintendevano ai lavori e soprattutto gli scambi epistolari con il fratello Giberto III, cardinale a Roma, con il quale discuteva del progetto e delle scelte decorative, a volte disegnando a margine dei fogli le sue idee.

UNA WUNDERKAMMER PIENA DI RARITÀ

Nel corso dei secoli il Palazzo si è arricchito di nuovi apporti figurativi, ma il fulcro barocco voluto da Vitaliano VI si può ancora leggere in gran parte delle sale, dove è presente la decorazione originale. Appassionato collezionista, creò una vera e propria Wunderkammer piena di rarità quali pietre, marmi e alabastri dipinti perlopiù con composizioni floreali, quadri con paesi e prospettive, cornici decorate con cristalli di rocca, agate e lapislazzuli. Anche il Giardino si arricchì di architetture in pietra rivestite a mosaico, statue, fontane che creavano insieme alle siepi veri e propri teatri nel verde.

www.isoleborromee.it

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Redazione

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