Quello che voglio davvero è la rivoluzione. Video-intervista a Vito Acconci

In un'intervista realizzata nel 2014, tre anni prima della morte, Vito Acconci spiegava il suo percorso artistico dalla performance all'architettura. Inneggiando alla partecipazione e alla rivoluzione

So che potrà sembrare ingenuo, ma quello che vorrei davvero è la rivoluzione. Non so se succederà mai, ma penso che sia possibile perché le persone stanno iniziando a prendere il controllo delle cose”. A parlare è il grande Vito Acconci (1940 – 2017) intervistato dalla web tv del San Francisco Museum of Modern Art nell’agosto del 2014. L’artista americano, considerato uno dei pionieri della performance art negli anni Settanta, spiega le motivazioni che l’hanno portato ad abbandonare il mondo dell’arte in senso stretto per avvicinarsi all’architettura e al design: “volevo fare delle cose che potessero far parte della vita di tutti i giorni, così ho iniziato a fare progetti che le persone magari non vedevano come arte”, spiega, “era importante per me che altre persone lavorassero con me, non volevo essere una voce solista, questo mi ha portato verso l’architettura”.

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Redazione

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