Valie Export e la costruzione dell’identità. Il video della Tate

Pioniera della sperimentazione artistica femminista negli Anni Sessanta e Settanta, Valie Export si racconta davanti alle telecamere della Tate di Londra. Raccontando le sue opere più significative e il rapporto con il sistema dell'arte e con la città di Vienna

Il femminismo ti permetteva di scegliere chi volevi essere”, spiega Valie Export (nata nel 1940 a Linz con il nome di Waltraud Lehner). L’artista austriaca, protagonista di questo video prodotto dalla Tate di Londra, accompagna le telecamere in alcuni luoghi significativi della sua carriera in giro per la città di Vienna. Conosciuta per le sue performance radicali degli Anni Sessanta e Settanta, Valie Export ha lavorato principalmente sul tema dell’identità femminile e del ruolo della donna all’interno della società. Abbandonata la vita casalinga giovanissima, dopo un solo anno di matrimonio e una figlia, poi cresciuta da sua sorella, la Export ha intrapreso la strada dell’arte per non abbandonarla più, mettendo continuamente in discussione le convenzioni sociali e soprattutto lo sguardo maschile. Lo stesso nome, utilizzato come una sorta di marchio di fabbrica, simboleggia la volontà di liberarsi dei cognomi maschili – quello del padre prima e del marito poi – senza dimenticare il riferimento alla mercificazione dell’arte, ormai trasformata dal sistema in un prodotto “esportabile”.

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Redazione

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