Cannes, durante il festival, ha sempre il suo fascino irresistibile, con le vetrine lussuose, le donne eleganti, gli attori in tuxedo, le luci dei flash e i red carpet più ambiti del mondo. Quest’anno l’organizzazione centrale ha optato per un’apertura nazionalista, femminista e a sfondo sociale. Povera Catherine Deneuve – nel cast del film La Tête Haute – oggetto di burla del magazine Charlie Hebdo, per via delle sue forme generose; e povera la regista, Emmanuelle Bercot, che ha avuto una proiezione stampa tra le meno affollate degli ultimi cinque anni.
Il suo film Standing Tall non era molto originale, piuttosto una declinazione morbida e troppo prosaica del più coraggioso Mommy di Xavier Dolan, che proprio l’anno scorso per questo titolo aveva ricevuto il Premio della Giuria. La Croisette pullula di italiani: domani sarà già la volta di Matteo Garrone. Qui è già tutto un parlare su quello che sembra il favorito tra i nostri in concorso. La festa è appena cominciata: ne vedremo delle belle.
Federica Polidoro