La Berlinale festeggia il suo divo: Wim Wenders torna con una storia di finzione e sceglie, per la seconda volta dopo Pina, il 3D. Dopo un’affollatissima proiezione, iniziata con i giornalisti seduti persino sugli scalini del cinema, i pareri sono stati contrastanti. Tra chi ha abbandonato la proiezione a metà e chi è uscito dalla sala furioso. Un misto di tedio, curiosità e assuefazione alla faccia di James Franco – presente in ogni festival dell’agenda annuale dal 2010. La colonna sonora la forma Alexander Desplat, che ormai ha il monopolio sugli autori e l’alito pesante del cibo tedesco.

Nella cornice della fotografia di Benoit Debie, piena di suggestioni fiabesche, con un vaghissimo eco horror e qualche colpo di scena buono a svegliare chi nel frattempo aveva ceduto al sonno, quelli che sono sopravvissuti fino ai titoli di coda hanno cominciato a scontrarsi coi pareri dell’amico, collega, vicino di sedia. Fuori dalla sala era tutto un dissertare, sbraitare, ridacchiare, sbuffare e snobbare.
L’impressione più generale su “Every Thing Will Be Fine” è che i registi tedeschi siano più bravi a dirigere film intorno a temi documentari (vedi anche il caso imbarazzante di Herzog con Queen of The Desert). Con le grandi narrazioni lineari di finzione perdono un po’ di allure e soprattutto l’attenzione degli spettatori.
Il festival è ormai in dirittura d’arrivo, con qualche pellicola da recuperare e gli ultimi titoli in calendario. Intanto Pablo Larrain col suo El Club sembrerebbe un altro favorito…

Il contenuto prosegue a seguire

Iscriviti a Incanti. Il settimanale di Artribune sul mercato dell'arte

 
 

– Federica Polidoro

Iscriviti alla nostra newsletter
CONDIVIDI
Federica Polidoro
Federica Polidoro si laurea in Studi Teorici Storici e Critici sul Cinema e gli Audiovisivi all'Università Roma Tre. Ha diretto per tre anni il Roma Tre Film Festival al Teatro Palladium, selezionando opere provenienti da quattro continenti, coinvolgendo Istituti di Cultura come quello Giapponese e soggiornando a New York per la ricerca di giovani talent sia nel circuito off, che nell'ambito dello studentato NYU Tisch, SVA e NYFA. Ha girato alcuni brevi film di finzione, premiati in festival e concorsi nazionali. Ha firmato la regia di spot, sigle e film di montaggio per festival, mostre, canali televisivi privati e circuiti indipendenti. Sta lavorando ad un videoprogetto editoriale per la casa editrice koreana Chobang. È giornalista pubblicista e negli anni ha collaborato con quotidiani nazionali, magazine e web media come Il Tempo, Inside Art e Il Faro. Ha seguito da corrispondente i principali eventi cinematografici dell'agenda internazionale tra cui Cannes, Venezia, Toronto, Taormina e Roma e i maggiori avvenimenti relativi all'arte contemporanea della Capitale. Attualmente insegna Tecniche di Montaggio all'Accademia di Belle Arti.