Do it. L’infinito esperimento di Hans Ulrich Obrist

Può una mostra iniziare per non concludersi mai, funzionando come una specie di catena? Può arrivare a coinvolgere centinaia di artisti, partendo dai loro stessi suggerimenti diretti? Certo che sì. Almeno secondo Obrist e la sua "do it"

Un’avventura cominciata ventuno anni fa e ancora in corso. Era il 1993 quando un giovanissimo Hans Ulrich Obrist, astro nascente del panorama critico internazionale, si inventata il progetto do it, inedita formula in progress, in cui si mescolavano taglio dialogico, espositivo e di ricerca, rompendo gli argini della tradizionale struttura curatoriale. Lo spunto arrivò a Parigi, da una conversazione tra Christian Boltanski, Bertrand Lavier e lo stesso Obrist, già impegnato nella riflessione e la sperimentazione intorno a modelli flessibili e aperti. Dalla discussione scaturì la sfida: far sì che le istruzioni lasciate dagli artisti funzionassero come punto di partenza per una mostra in evoluzione, venendo interpretate, modificate ed ampliate ad ogni nuovo giro. E così via, in un susseguirsi di artisti, di istruzioni e di mostre, tra versioni sempre diverse da inventare in vari punti del globo.
Ad oggi i nomi dei partecipanti raggiungono circa quota 300, mentre si sono generati decine di progetti declinati a partire dai tantissimi input: da “Do It (Museum)” a “Do It (Home)”, da “Do It (TV)” a “Do It (Seminar)”, da “Anti-Do Its” a “Philosophy Do It”, fino al più recente “UNESCO Children’s Do It.”

Hans Ulrich Obrist, il libro di "do it"

Hans Ulrich Obrist, il libro di “do it”

Nel 2013, per celebrare il ventennale di do it, è stata data alle stampe una corposa pubblicazione, edita da Independent Curators International, dal titolo “do it – the compendium”. Inconfondibile cover arancione, un lancio a Frieze New York e poi al MoMA, e un archivio completo con la documentazione della storia della mostra, alcuni saggi teorici e tutte le istruzioni degli artisti coinvolti: tra i tanti, Carl Andre, Jimmie Durham, Dan Graham, Yoko Ono, Christian Marclay e Rosemarie Trockel, Matias Faldbakken, Theaster Gates, Sarah Lucas, David Lynch, Rivane Neuenschwander, Ai Weiwei.
Questo short film animato restituisce, con una accattivante animazione pop, lo spirito dinamico e sperimentale della mostra, servendosi della voce narrante di Reggie Watts, noto musicista, produttore e attore americano. Anche in questo caso, una produzione ICI.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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