È una delle aziende di design più celebri di tutto il globo. Un colosso – in quanto a qualità, storia, evoluzioni, collaborazioni – nato nel 1905 a Zeeland, nel Michigan, col nome di Star Furniture Co. Tra le prime imprese imbarcatesi nell’avventura dei nuovi codici architettonici e d’arredo, fu probabilmente la più influente in ambito modernista. Nel 1919 Dirk Jan De Pree diventa presidente e la battezza The Michigan Star Furniture Co., per poi acquistare insieme al suocero, Herman Miller, il 51% della società per azioni: nel 1923 viene trasformata così in Herman Miller Furniture Company per diventare solo nel 1960 Herman Miller, semplicemente. Un nome che oggi, a distanza di cinquant’anni, suona come un’Istituzione, un marchio d’eccellenza internazionale.
Tra i direttori creativi che hanno maggiormente spinto il passaggio dalla produzione di mobili tradizionali in legno a una sperimentazione sempre più audace, ci sono gli architetti Gilbert Rohde, negli anni Trenta, e poi George Nelson, nei Quaranta. Per ben tre decenni Nelson dà un imprinting fortissimo alla Herman Miller, con i progetti firmati di suo pugno ma anche con quelli di giovani designer di talento reclutati nel suo entourage: da Isamu Noguchi a Charles e Ray Eames, da Robert Propst, a Alexander Girard per il tessile.

Tra i pezzi iconici sfornati nell’era Nelson: il Noguchi table, piano in cristallo irregolare e base in legno con una semplice ma efficace struttura simmetrica, tutto giocato nel segno della ripetizione, della morbidezza, dell’essenzialità; la Eames Lounge Chair con ottomano, prima linea di sedute degli Eames pensata per un mercato di fascia alta, in pelle e compensato, misto di classico e contemporaneo, custodita oggi al MoMA di Nyc; il Marshmallow sofa di Nelson, tanto ardito nella forma, quanto iper confortevole, che declinava nella regolarità di pattern circolari il senso del minimalismo e insieme dell’eccentricità; il Ball clock, sempre di Nelson, orologio da muro ridotto all’osso, da cui scomparivano cassa, numeri e orpelli decorativi, per un vivace geometrismo ritmico; lo Sling sofa, solo pelle e acciaio, tagli dolci e forme basic, anche questa una sua idea passata alla storia.

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Ball Clock by George Nelson
Ball Clock by George Nelson

Per ripercorrere questi 108 anni di progetti sfornati lungo il Novecento, arrivando ai successi registrati all’alba del XXI secolo – ad oggi sono più di 100 i Paesi in cui è presente il brand, in tutti e sette i continenti, con un fatturato di oltre 1,6 miliardi di dollari nel 2011 – l’azienda ha appena lanciato sul web una campagna promozionale, che parte dalle prime, pionieristiche avventure, per celebrare la forza di un marchio leader nel campo dell’interior design e del design da ufficio. Il teaser lo firma Bigger Plan ed è uno short film d’animazione godibilissimo e molto azzeccato. Il claim? 108 anni in 108 secondi. Timeline super speedy, per una grafica leggera e un taglio raffinato, minimal e giocoso, in perfetta sintonia con lo spirito Herman Miller.

Helga Marsala

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Helga Marsala
Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Insegna all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo, fino al 2010, come caporedattore per la piattaforma editoriale Exibart. Nel 2011 è nel gruppo che progetta e lancia la testata culturale Artribune, dove ancora oggi lavora come editorialista, collaborando col team di direzione e operando come curatrice e project manager nel nuovo comparto aziendale Artribune Produzioni. Svolge un’attività di approfondimento teorico attraverso saggi e contributi critici all’interno di pubblicazioni d’arte e cultura contemporanea. Scrive di arti visive, arte pubblica, politica, costume, comunicazione, attualità e linguaggi creativi contemporanei. Presso Riso Museo d’Arte contemporanea della Sicilia è stata curatrice dell’Archivio S.A.C.S (Sportello Artisti Contemporanei Siciliani) e membro del Comitato Scientifico, collaborando a più riprese con progetti espositivi, editoriali e di ricerca del Museo. Cura mostre e progetti, prevalentemente presso spazi pubblici italiani, seguendo il lavoro di artisti italiani ed internazionali. È stata membro di commissioni e giurie per premi/residenze d’ambito nazionale, riservati ad artisti. Dal 2018 al 2020 ha lavorato come Consulente per la Cultura del Presidente della Regione Siciliana e dell’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.