Carlos Martiel, giovane artista cubano, si è aggiudicato la vittoria per la sezione “Video e Performance” del Premio Arte Laguna, settima edizione. A spuntarla è stato il suo “Prodigal Son“, pochi, ispirati minuti di esercizio mnemonico e rituale, muovendosi tra dimensioni opposte e contigue: l’affettivo e il politico, il personale e il collettivo, l’emotivo ed il morale. Martiel, con una ripresa cruda e asciutta, scandita da un silenzio meditativo, immortala il rito officiato dal figlio in memoria delle proprie origini e di una realtà dolorosa, evocata con altrettanto dolore. Le medaglie militari del padre, infilzate a una a una direttamente sulla carne, collocano l’azione a cavallo tra body art e indagine storico-politica (con riferimento alla particolare situazione cubana), mentre corpo fisico e corpo sociale, sofferenza privata e sofferenza collettiva finiscono per coincidere. Una piccola liturgia intima, che conduce l’avventura del ricordo e della riflessione lungo la superficie sensibile della pelle.
– Helga Marsala