Eden in terra. Renée Green a Como

Spazio Culturale Antonio Ratti, Como – fino al 10 settembre 2016. Nell'architettura monumentale della ex Chiesa di San Francesco prende forma la prima mostra personale di Renée Green in uno spazio istituzionale italiano. Una ricerca espositiva che segue l’incedere del visitatore a partire dall’alto della navata centrale, per poi sfociare in un video posto nell’abside e avvolgersi in due installazioni sonore.

PARADISI IN TERRA
Ashton Wold, Aloadin’s Garden, Campsea Ashe, Biddulph Grange, Eternal Spring Garden, Daming Cong, Tanglin Yuan, Hasht Bihesht sono solo alcuni dei trenta nomi di luoghi, stampati su trenta stendardi dai fondali saturi e coloratissimi, esposti a diversi metri di altezza lungo la navata principale della ex chiesa di San Francesco, a Como. L’installazione Space Poem #6 (Tracing), comprende lucidissimi stampati prodotti dalla Ratti S.p.A. e creati appositamente per la prima mostra personale dell’artista americana Renée Green (Cleveland, 1959) in un’istituzione italiana.
Ogni riquadro di stoffa, creato come spazio di contrasto tra una cornice e uno sfondo, riporta scritto a caratteri giganteschi non solo il nome di un luogo, come nel caso di Hasht Bihesht (il cui significato è Otto Paradisi ed è un palazzo in Iran, a Isfahan, un edificio dell’era Safavid), ma di un luogo mitico, delle meraviglie, un giardino emblematico, un hortus conclusus che nel significante, per analogia, cerca di ascrivere le decine di Eden in terra. I nomi di giardini storicamente esistiti e alcuni scomparsi emergono, infatti, sulla superficie traslucida come riferimenti cartografici che attraversano modelli di paradiso tangibili e fisicamente accessibili. Mappe e immagini disegnate per rappresentare il mondo compongono Space Poem #6 come una sorta di preghiera geografica, di mantra che pone in dialogo terra e universo.

Renée Green, Tracing, 2016 - Spazio Culturale Antonio Ratti, Ex Chiesa San Francesco, Como - photo Agostino Osio - Courtesy of the artist and Free Agent Media

Renée Green, Tracing, 2016 – Spazio Culturale Antonio Ratti, Ex Chiesa San Francesco, Como – photo Agostino Osio – Courtesy of the artist and Free Agent Media

DALLO SGUARDO AL SUONO
Tra evidenti sensazioni tattili, evocate dalle stoffe, e il contrasto con la reale impossibilità di arrivare a porre mano tanto all’installazione quanto all’immaginario edenico collettivo del quale l’installazione offre una lettura, il lavoro si colloca in una dimensione simbolica individualmente innestata, attecchita in ciascun visitatore, ma poi rievocata unilateralmente dalle cromie scelte. Tracing si muove negli spazi dell’ex chiesa di San Francesco non solo utilizzando diversi registri dello sguardo, ma anche risuonando.
Entrando nella chiesa sconsacrata, infatti, il visitatore viene accolto da due tracce audio, Imaginary Places (A to Z) (2002) e Vanished Gardens (2004), installate in due campate delle navate laterali. Queste opere suggeriscono il tono della mostra mediante una recitazione sussurrata e incantatoria, che evoca luoghi immaginati e scomparsi. Mentre in ultimo, ma non per ultimo, nell’abside centrale, come fonte di luce, nella proiezione di Begin Again Begin Again (2015) vengono ripercorsi gli enunciati sull’architettura di Rudolf M. Schindler e le riflessioni sulla vita di Thomas Mann, fino a quelle di Paul Bowles e della stessa Renée Green.

Ginevra Bria

Como // fino al 10 settembre 2016
Renée Green – Tracing
SPAZIO CULTURALE ANTONIO RATTI
Largo Spallino 1
031 3384976
www.fondazioneratti.org

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/55222/renee-green-tracing/

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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