Ben si presta Interno 14 – un’infilata di stanze che richiamano più l’atmosfera della home gallery che un asettico contenitore espositivo – ad accogliere la mostra di Germano Serafini (Roma, 1975). Che allestisce una vera e propria camera oscura per stampare, in un poetico e rigoroso bianco e nero, le sue fotografie scattate ancora su pellicola.
Ecco allora che il “racconto” di se stesso si realizza attraverso un luogo in cui l’artista si identifica: lo spazio fisico che ne delimita il suo perimetro, inteso come laboratorio dal quale nascono e si sviluppano le sue immagini e, al tempo stesso, come spazio simbolico, nel quale si elaborano sistemi di pensiero. Le camere di Serafini – scrive Lorenzo Canova, curatore della mostra – “rappresentano forse la metafora di una discesa nell’inconscio alla ricerca degli archetipi iconici del suo personale dialogo tra memoria e percezione”. Un’esperienza intima, quella di Serafini, in cui ognuno dei partecipanti può riconoscersi, e che convoglia a una riflessione più generale sui meccanismi dell’agire creativo.
Lori Adragna
Roma // fino al 26 giugno 2016
Germano Serafini – Camere Oscure
a cura di Lorenzo Canova
INTERNO 14
Via Carlo Alberto 63
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