Hrair Sarkissian. Lo sguardo invisibile a La Spezia

Fondazione Carispezia, La Spezia – fino al 21 febbraio 2016. Ottantasei fotografie e un video ripercorrono il sentiero iconografico del tempo, attraverso lo sguardo del fotografo originario di Damasco. Una mostra dedicata all’incertezza del futuro, al rapporto degli individui con la storia e con il passato.

IL TEMPO E LA PREGHIERA
A qualche passo dai giardini che costeggiano viale Italia, negli spazi del palazzo antico, sede della Fondazione Carispezia, Hrair Sarkissian (Damasco, 1973) presenta Back to the Future. La mostra”, afferma l’artista che esponeva, fra gli altri, al Padiglione Armeno della Biennale di Venezia, premiato con il Leone d’oro, “espone differenti serie prodotte nel passato, serie che introducono al pubblico come io sia arrivato alla fotografia, come abbia percepito il futuro delle città, dei tessuti sociali in determinate aree geografiche e più in generale su come l’invisibile diventi visibile in fotografia. Il motivo per il quale ho scelto questo titolo è stato per menzionare il fatto che, nonostante il futuro sia sempre di fronte a noi, viviamo sempre nel passato. Intrappolati e incapaci di percepire quel che sta arrivando, le speranze sono perse”.
Il percorso allestito in Fondazione si presenta come un attraversamento temporale del fotografo nato da una famiglia originaria dell’est della Turchia, fuggita in seguito al genocidio degli armeni del 1915. A partire dal 2007 e dunque dalla serie Zebiba, Sarkissian allestisce quarantacinque ritratti di musulmani osservanti egiziani che mostrano scalfitture sulla fronte, come segno indelebile della devozione e dell’atto della preghiera.

Hrair Sarkissian, Churches, 2009

Hrair Sarkissian, Churches, 2009

IL FUTURO ERA IERI
A distanza di due anni, e di qualche metro in mostra, nella serie Churches, composta solamente da cinque esemplari, ritrae, immersi nella piena luce naturale, alcuni luoghi di culto ora riconvertiti, presentando una serie realizzata ad Amsterdam. Di immediato impatto e contrasto, Construction introduce la serie più meditativa e oscura di tutta la monografica, presentando, attraverso quindici still life, la fotografia come un ambiente amniotico, immersivo e universale (descritto da Sarkissian come “un passato immaginario ereditato dalla storia”), nonché ricreato a partire dalla negazione di alcuni dettagli strutturali, architettonici o costruttivi.
In questo frangente il tempo emerge come un messaggio in negativo, aderendo appieno al pensiero dell’artista: “Considero tanto il tempo quanto la fotografia come due strumenti che aiutano a rivelarsi l’uno con l’altra. Scoprendo tracce, transitando nel tempo e scrutando l’invisibile. Sia il tempo, sia la fotografia si completano vicendevolmente ed esistono di riflesso l’una con l’altro”.

Hrair Sarkissian, Stand, 2008-10

Hrair Sarkissian, Stand, 2008-10

STORIE DI FAMIGLIA
Back to the future prosegue con Stand Still (2009-10), che spalanca le pareti del palazzo attraverso sei immagini di grande formato di edifici abbandonati in fase di costruzione, trovati dal fotografo negli immediati dintorni di Damasco. Particolarmente intima la sessione fotografica dedicata a Sarkissian Photo Center and My Father & I del 2010, che ricostruisce una veduta di un laboratorio, attraverso ritratti padre e figlio, nella capitale siriana. Città in cui il padre apre nel 1979 il primo laboratorio fotografico a colori del Paese e luogo che pone il titolo alla serie esposta a La Spezia.
Da non dimenticare, in ultimo, il video Homesick del 2014, nel quale il modellino del palazzo di Damasco ove Sarkissian è cresciuto, e dove ancora vivono i genitori dell’artista, viene progressivamente distrutto.
Il mio lavoro”, conclude Sarkissian, “è un’introduzione del luogo dal quale provengo e crea una sorta di stato di vigilanza, di attenzione su determinati temi che abbiamo fronteggiato e che ancora abbiamo davanti a noi in questa parte del mondo, benché io fisicamente non risieda più lì. Con l’introduzione di questo messaggio, di questo tipo di linguaggio, attraverso i lavori fotografici vorrei ricreare una sorta di piattaforma per riunire sempre più persone, provenienti da ambiti culturali diversissimi tra loro. Il mio obiettivo e ripensare e comprendere le circostanze che ci perseguitano da decenni. Un passato che si trasforma, oggi, nella sola ragione di sopravvivenza e nella finestra principale attraverso la quale guardare alla vita”.

Ginevra Bria

La Spezia // fino al 21 febbraio 2016
Hrair Sarkissian – Back to the Future
a cura di Filippo Maggia
FONDAZIONE CARISPEZIA
Via Domenico Chiodo 36
0187 77231
[email protected]
www.fondazionecarispezia.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/49639/hrair-sarkissian-back-to-the-future/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

Scopri di più