Puerto Rico. La Triennale all’ombra dell’uragano

Tra San Juan e Ponce, cinquantacinque fra i più noti artisti dell’America Latina interpretano la vita dell’immagine trasposta nello spazio reale. Seguendo il tema “Imágenes desplazadas / Imágenes en el espacio”. Uno degli appuntamenti artistico-culturali più estesi dei Caraibi.

UN MILAGRO A PORTO RICO
Il 24 ottobre, sotto i continui piovaschi residui dell’uragano Patricia, ha inaugurato la quarta Triennale Poli/Grafica di San Juan, a Porto Rico. Nelle sedi centrali dell’Antiguo Arsenal de la Marina Española y Casa Blanca – site nel Viejo San Juan – il governatore dell’isola ha incontrato i tre curatori – che abbiamo intervistato una decina di giorni fa – Gerardo Mosquera, Vanessa Hernández Gracia e Alexia Tala, introdotti da Abdiel Segarra Ríos, direttore del Programa de Artes Plásticas del Instituto de Cultura Puertorriqueña (ICP) e organizzatore della Triennale. Il trio ha illustrato al pubblico il tema di questo appuntamento sottolineando che viviamo immersi nelle immagini che si muovono e si trasformano in tutte le direzioni, evolvendo in una sorta di “tsunami visivo”.
Inoltre, durante la conferenza, sono stati presentati, fra gli altri: la pittrice Myrna Báez, la curatrice Mari Carmen Ramírez e il direttore del Museo de San Juan.
Più di una volta le autorità locali hanno sottolineato quanto questo team di curatori e di artisti abbiano compiuto “um milagro”, riuscendo, in piena recessione, a creare un percorso espositivo, didattico e culturale decisamente più esteso rispetto alle edizioni passate. Questo ampliamento è stato reso possibile soprattutto attraverso un coinvolgimento diretto – in attività di dialogo verso la cittadinanza – di cinquantacinque artisti provenienti dall’area América Latina y el Caribe. Riavvalorando San Juan come capitale dall’egemonia culturale extra-nazionale.

IV Triennial Poli-Grafica de San Juan - Carlos Garaicoa

IV Triennial Poli-Grafica de San Juan – Carlos Garaicoa

CARLOS GARAICOA E GLI ALTRI
A ridosso dell’enorme sala nella quale si sono tenuti i discorsi ufficiali, l’artista cubano Carlos Garaicoa ha totalizzato, a partire della Sala Centrale, l’esperienza di visita del pubblico e del governatore invitati a rileggere le città mnestiche, città utopiche e astratte di alcuni fra i suoi ultimi lavori a parete, riuniti sotto il titolo Historias, como líneas, dibujadas en mí. Progetto espositivo che, attraverso dittici, fotografie e disegni, ha caratterizzato uno dei percorsi espositivi monografici più raffinati di questa Triennale.
Esattamente di fronte all’itinerario de-architettonico di Garaicoa, accanto all’ingresso principale, l’argentina Amalia Pica ha proiettato, intersecando due fasci di luce tonda, uno rosso e uno blu, il suo Diagrama de Venn in relazione al periodo di dittatura delle proprie origini. Proseguendo, il collettivo Semefo allestisce con Dermis una serie di mantelli che riportano traccia dei cadaveri della violenza in Messico. Sandra Ramos presenta una serie di disegni e dipinti in cui i passaporti si convertono in diari di dissidenti cubani.
Rosemberg Sandoval presenta uno dei video-performance più particolari dell’intera rassegna, mostrando l’impronta della sporcizia di un senzatetto colombiano, portato sulle spalle e impresso contro i muri bianchissimi di una galleria. Paula Dittbron ricrea invece pezzi con argilla sopra assi di legno che riflettono, incredibilmente i volti. Nicola López fa prendere vita a un’installazione che re-immagina il paesaggio urbano, utilizzando nastri di vinile, collant di plastica e semafori da cantiere. Ricardo Lanzarini formula, invece, un’installazione affastellando numerosissimi ricambi di biciletta, prolunghe strutturali e luci che istoriano un mondo in volo. Verónica Rivera introduce i suoi interventi strutturali approntati all’interno di strutture abbandonate del Puerto Rico. Mentre Karlo Andrei Ibarra mostra i tatuaggi lasciati su diversi frutti, citando alcuni punti del Tratado de Libre Comercia de Estados Unidos en los países latinos.

IV Triennial Poli-Grafica de San Juan - Tania Candiani

IV Triennial Poli-Grafica de San Juan – Tania Candiani

UN PERCORSO IN TUTTA LA CITTÀ
All’esterno di questo percorso, Gerardo Mosquera, Vanessa Hernández Gracia e Alexia Tala, per proseguire i percorsi di Imágenes desplazadas / Imágenes en el espacio, hanno utilizzato: il Museo de Arte de Caguas, il Museo de Arte Contemporáneo de Puerto Rico e il Museo y Centro de Estudios Humanísticos Dra. Josefina Camacho de la Nuez, il Museo de Historia, Antropología y Arte del complesso universitario di Río Piedras, il Museo de Arte de Ponce, il Museo de Arte de Puerto Rico e il Museo de San Juan.
Inoltre è stata coordinata la programmazione di spazi privati e indipendenti come ArtLab, C787 STUDIOS, Espacio 20-20, Galería Agustina Ferreyra, Galería Yemayá, Matadero Art Gallery, Roberto Paradise, Walter Otero Contemporary Art, 2BLEO, Área: lugar de proyectos, Beta-Local, Departamento de la Comida, Efecto Sombrilla, La Productora  Lanchonete, Recinto Cerra, Laboratorio de Artes Binarios, Ana Mas Project (Barcelona) e El Cuadrado Gris.

Ginevra Bria

San Juan // fino al 28 febbraio 2016
IV Triennial Poli/Grafica de San Juan
www.trienalsanjuan.com

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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