L’arte e la spiritualità. Nel Parco di Villa Borghese

Museo Carlo Bilotti, Roma – fino all’ 11 ottobre 2015. Tre artisti molto diversi tra loro ma accomunati da un profondo legame con la religione e la spiritualità. Yves Klein, Sidival Fila e Tito sono i protagonisti di una mostra che indaga il rapporto dell’arte con il senso del sacro.

UNA MOSTRA UNA E TRINA
Quella al Museo Bilotti è una mostra che ne contiene in realtà tre, ognuna centrata sul lavoro del singolo artista. Abbiamo così la mostra di Yves Klein (Nizza, 1928 – Parigi, 1962), quella di Sidival Fila (Arapongas, 1962; vive a Roma) e quella di Tito (Colli al Volturno, 1926; vive a Roma). Allestite negli spazi dell’Aranciera di Villa Borghese, in sale separate, si ha la sensazione che queste tre esposizioni viaggino ognuna per proprio conto.
È invece interessante e spunto per una visione più ricca e completa sottolineare il filo conduttore che le lega, cioè il rapporto fra arte e spiritualità, e il parallelo che si potrebbe fare tra le differenti interpretazioni che i tre artisti ne offrono.

DALL’ARTE ALLO SPIRITO E VICEVERSA
Difficile dire se si arrivi alla spiritualità attraverso l’arte o viceversa, perché le vicende personali di questi artisti e le loro esperienze religiose si intrecciano indissolubilmente con le opere e i due aspetti si compenetrano. Yves Klein era infatti devoto sin da bambino a Santa Rita, mentre Sidival Fila e Tito hanno scelto la vita sacerdotale.
La mostra di Yves Klein è focalizzata su tre opere che l’artista aveva portato in dono proprio a Santa Rita in segno di devozione durante i suoi pellegrinaggi a Cascia, in pieno anonimato. Le opere vennero conservate nel magazzino degli ex voto fino a quando furono casualmente scoperte durante i restauri del convento a seguito del terremoto che lo danneggiò nel 1979.

Yves Klein, Sidival Fila, Tito - veduta della mostra presso il Museo Bilotti, Roma 2015

Yves Klein, Sidival Fila, Tito – veduta della mostra presso il Museo Bilotti, Roma 2015

LUCE E FORME PRIMARIE: DUE MATERIALI D’ARTISTA
Sidivan Fila utilizza tessuti vecchi e nuovi, materiali di riuso, legno e fili. Nei suoi lavori tridimensionali plasma la materia, la piega, la incolla, la vernicia; il tutto ingabbiato da un paziente e certosino lavoro di cucito. L’artista cerca il dialogo con la natura, da cui attinge anche i colori. La luce definisce le sue opere, le cambia, le trasforma ogni volta in qualcosa di diverso. Interessante l’installazione Coloured Marble, in cui la stessa opera appare in tre modi diversi a seconda che la luce sia radente, frontale o laterale.
La mostra di Tito, realizzata con lavori recenti, consiste in una grande scultura in legno bianco che rappresenta un seme contrapposto a una parete convessa e in circa trenta disegni su carta realizzati a matita e pastelli. L’artista molisano, attraverso segni colorati, arriva a definire forme geometriche semplici, primordiali: il cerchio, la sfera, l’arco, il rettangolo. Il colore non è pieno ma dato attraverso tratti evidenti a creare una sorta di texture. Si celebra l’universo e le sue forme generatrici in una visione gioiosa e piena di sfumature.

Barbara Di Tanna

Roma // fino all’ 11 ottobre 2015
Yves Klein, Sidival Fila, Tito. Tre prospettive del sacro nell’arte contemporanea
a cura di Edvige Bigotti (Klein), Cinzia Fratucello (Fila) e Fabrizio Carli (Tito)
MUSEO BILOTTI
Via Fiorello La Guardia 4
[email protected]
www.museocarlobilotti.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/46527/yves-klein-sidival-fila-tito-tre-prospettive-del-sacro-nellarte-contemporanea/

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Barbara Di Tanna

Barbara Di Tanna

Sono un architetto, mi occupo di progettazione architettonica e interior design. In passato ho lavorato nell'ambito del restauro architettonico ed archeologico. Ho sempre dipinto, disegnato, creato. Adoro lavorare con le mani e mi interessa l'arte in tutte le sue forme.…

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