
IL LASCITO, LA RETROSPETTIVA
Quella allestita fino all’8 dicembre negli ottocenteschi saloni lignei del Castello di Miramare, residenza dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo affacciata a strapiombo sugli scogli delle rive triestine, è prima di tutto un importante tributo alla carriera del vedutista bellunese e grande pittore itinerante Ippolito Caffi (Belluno, 1809 – Lissa, 1866).
Una carriera la cui produzione principale (160 dipinti, numerosi disegni e quaderni di viaggio) è stata affidata su lascito testamentario della moglie dell’artista ai depositi dei musei civici veneziani nel 1888. È quindi con ancora maggior merito che, a un anno dal centocinquantenario della morte, il progetto espositivo promosso dal Polo Museale FVG restituisca all’occhio degli appassionati e degli esperti del genere quarantuno dipinti da annoverarsi tra le maggiori testimonianze del talento documentario e del gusto compositivo del Caffi.

VEDUTISMO E GUSTO PER LA SCENOGRAFIA
La rigorosa prospettiva dal sapore scenografico, per la quale vinceva giovanissimo un premio all’Accademia di Venezia nel 1830, e l’ampiezza di veduta di ascendenza venezian-canalettiana, sono la cifra costante di tutti gli oli di Caffi.
Il numero di opere esposte a Miramare e la varietà del formato è d’altronde più che sufficiente per apprezzare questo tipo di virtuosismi, che in dosi massicce hanno il grande rischio di annullarsi a vicenda in una monotona sequenza di cieli, sagome e profili architettonici. E per scongiurare un’impressione affrettata di questo tipo, il consiglio è quello di cercare il piacere nei dettagli, nelle gocce di colore vivissimo date a punta di pennello.
Fermo restando che i momenti più alti dell’intuizione compositiva e del talento innovatore di Ippolito Caffi sembrano vivere nei suoi piccoli notturni, atmosferici e sintetici. Un’impressione immediata e vibrante che difficilmente si avverte nei panorami di più ampie dimensioni illuminati dal sole.

IL RAPPORTO CON GLI ASBURGO
Felicissimo l’accostamento della personalità del Caffi a quella del vivace viaggiatore dallo spirito romantico e fondatore della regale dimora di Miramare, Massimiliano d’Asburgo (1832-1867), fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe.
Per l’arciduca austriaco, Ippolito avrebbe dipinto nel 1857 uno tra i suoi più grandi notturni. Ambientata a Venezia e raffigurante le celebrazioni per il fidanzamento di Massimiliano, l’opera è tuttora conservata nel castello triestino e rende gli onori di casa alle tele sorelle provenienti da Ca’ Pesaro.
Il legame tra i due andrà però oltre la semplice committenza e sarà segnato dagli eventi drammatici delle guerre indipendentiste, che vedranno il Caffi inghiottito dalle acque adriatiche nella battaglia di Lissa del 1866 contro la flotta austriaca e Massimiliano fucilato nei domini messicani solo un anno più tardi.
Francesca Coccolo
Trieste // fino all’8 dicembre 2015
Ippolito Caffi –Dipinti di viaggio tra Italia e Oriente
a cura di Annalisa Scarpa
CASTELLO DI MIRAMARE
Viale Miramare
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