Siamo circondati da continuo rumore, un incessante scorrere di parole e immagini di cui, però, non abbiamo esperienza reale. Per quanto riguarda l’arte, poi, oggi più che mai, è davvero difficile dare a un’opera il suo significato: molto spesso non ne abbiamo contatto empirico, conoscenza diretta. Possiamo allora dire di conoscere? Possiamo dire di essere vivi? Nelle sculture-installazioni, nei video e nei disegni di Bernardi Roig (Palma de Mallorca, 1965) la figura umana diventa il centro concettuale e lo spettatore parte integrante dell’opera.

Intenso, straziante, coltissimo – molti i riferimenti (solo velati, mai ridondanti) alla filosofia, al cinema e alla letteratura, come quello “Strauch” posto sotto uno dei suoi volti: non una parola tedesca come tante, ma un riferimento a un personaggio, a un predicatore, Francesco Raimondo Strauch vescovo di Vich (1760-1823), legato a Palma di Maiorca – Bernardi Roig racconta, nella sua prima personale milanese, lo spazio da una prospettiva sia narrativa che teatrale, indagando su percezione e memoria e, insieme, stabilendo un dialogo intimo e profondo con chi osserva. Provateci allora voi a succhiare il mondo…
Barbara Bolelli
Milano // fino al 20 luglio 2015
Bernardi Roig – Practices to suck the world
MIMMO SCOGNAMIGLIO
Via Massimiano 27
02 36526809
[email protected]
www.galleria.mimmoscognamiglio.com
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