À bout de souffle. Shirazeh Houshiary alla Lisson Gallery

Lisson Gallery, Londra – fino al 4 luglio 2015. Classe 1955, scultrice e artista proteiforme, avvicinata per poetica ad Anish Kapoor e Richard Deacon, Shirazeh Houshiary propone fini disegni a matita, a coprire pigmenti applicati su tela e alluminio; sculture in bronzo, acciaio e vetro, meditazione sulla consistenza di respiro, sguardo, vibrazioni acustiche.

Gli ultimi lavori dell’artista irano-britannica Shirazeh Houshiary (Shiraz, 1955) sono in mostra alla Lisson Gallery, nell’ottava delle personali organizzate dalla galleria inglese. I visitatori della biennale veneziana la ricorderanno per Breathe, progetto del 2013, sempre di Lisson, nella torre di Porta Nuova all’Arsenale. I fan più appassionati per commissioni site specific – alcune delle quali irrealizzate – in diverse capitali mondiali.
Prossima a un’altra celebre artista iraniana, Shirin Neshat, per l’uso dei caratteri arabi come una trama, struttura e griglia visiva, nei lavori grafici e pittorici Houshiary modula, diversamente dalla collega fotografa-calligrafa, due soli predicati: “sono” e “non sono”. Una maglia che avvolge dipinti atmosferici, stellari, nebulari, tra eclissi lunari e solari; punti d’inizio-fine di una progressiva odissea dei sensi.

Shirazeh Houshiary, Chord, 2015 - courtesy Lisson Gallery, Londra

Shirazeh Houshiary, Chord, 2015 – courtesy Lisson Gallery, Londra

Poeticamente simile a un’altra artista britannica, Turner Prize nel 2010, la scozzese Susan Philipsz, Houshiary indaga inoltre la natura del respiro. Se tuttavia, nelle installazioni di Phillipsz, il respirare in forma di canto si manifesta come il rapporto fra corpo vivente e architettura, reciprocamente speculari, per Houshiary l’atto della respirazione è per lo più retinico, colto in forme percepibili con lo sguardo.
È forse per questo che le sculture in galleria, pur riferendosi a percezioni diverse, come vista e udito, condividono le stesse caratteristiche fisiche: che sia quello di un occhio, di un’onda sonora o di un soffio d’aria, il movimento, con uno sguardo a Boccioni, è l’incontrollabile emanazione di forme nello spazio. Proprio perché si fa energia plastica, tuttavia, viene drammaticamente interrotto dalla materia stessa.
Una meditazione meritevole di una vis(i)ta dal vivo. Qui di seguito, attraente, quanto parziale, un incontro ritmato dalla camera.

Elio Ticca

Londra // fino al 4 Luglio 2015
Shirazeh Houshiary – Smell of First Snow
LISSON GALLERY

52-54 Bell Street
+44 (0)2 077242739
[email protected]
www.lissongallery.com

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Elio Ticca

Elio Ticca

Nato a Nuoro nel 1988, si laurea allo IUAV di Venezia in arti visive e dello spettacolo. È in partenza per il Regno Unito per approfondire i propri studi in storia dell'arte alla University of Leeds, attratto dalle connessioni fra…

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