Indagine sui confini. Al Filatoio di Caraglio, guardando alla Francia

CESAC, Caraglio – fino al 1° febbraio 2015. Proseguono i progetti di scambio e condivisione fra Italia e Francia al Filatoio cuneese, centro d’arte diretto dalle a.titolo. Questa volta il tema sono i confini, fra barriere e porosità.

Esistono confini che dividono, ordinano, proteggono e rassicurano. Nel loro essere limite e segno, marcano lo spazio e il tempo all’interno del campo di visione, organizzandone le possibilità. Si potrebbe dire che i confini sono il tentativo di rendere comprensibile il mondo e i rapporti di forze tra persone ma, in fondo, sappiamo anche che sono barriere permeabili e opportunità. Come direbbe Zygmunt Bauman, “sono soggetti attivi alle pressioni contrapposte e fonti potenziali di conflitti e tensioni”.
È questa la tematizzazione del paesaggio transfrontaliero indagata da a.titolo e dagli otto artisti coinvolti in un progetto più ampio e articolato, Acteurs Transculturels Creatività giovanile: linguaggi a confronto,tentativo di osservazione multidisciplinare e rilettura di una porzione di territorio compresa tra le province di Cuneo e Torino, le Hautes Alpes e le Halpes de Haute-Provence. La restituzione è una narrazione per immagini di patrimonio storico, architetture sociali e politiche, trasformazioni paesaggistiche che definiscono il confine come una sorta di “biodiversità”, tessuto geografico connettivo, “spazio esploso” in otto punti di vista che rinominano nuove categorie del vivere tali aree.

Daniella Isamit Morales, Acta Herbarium di un giardino Triassico, 2014 - photo Fabio Revetria

Daniella Isamit Morales, Acta Herbarium di un giardino Triassico, 2014 – photo Fabio Revetria

Les sentiers battus sont pleins de fictions endormiesè una mostra che restituisce in modo efficace, seppur parziale, la complessità di un processo durato all’incirca un anno; esperienza fatta di residenze e sopralluoghi, due workshop formativi (visiting professor Luca Vitone e Saâdane Afif), altrettante mostre (Filatoio di Caraglio e Château de Montmaur), dialoghi e talk (Artissima su tutti, con l’installazione di Franco Ariaudo nello stand di Zonarte), mediazioni tra più soggetti (istituzionali e non). La totalità di questo flusso viene documentata in un catalogo ricco di approfondimenti, apparati critici, note tecniche e fotografiche. Come diceva Foucault, se nel sonno la coscienza si addormenta, nel sogno l’esistenza si sveglia.

Giangavino Pazzola

Caraglio // fino al 1° febbraio 2015
I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate
a cura di a.titolo
artisti: Franco Ariaudo, Giorgio Cugno, Irene Dionisio, Luca Giacosa, Daniella Isamit Morales, Stephen Loye, Matthieu Montchamp, Cosimo Veneziano
CESAC
Via Matteotti 40
0171 618260
[email protected]
www.marcovaldo.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/40257/i-sentieri-battuti-sono-pieni-di-visioni-addormentate/

 

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Giangavino Pazzola

Giangavino Pazzola

Laureato in Lettere e Comunicazione all'Università di Sassari. Attualmente vivo a Torino, dove studio Comunicazione Pubblica e Politica. Curatore indipendente e blogger, nel 2011 ho vinto il Premio MANizos, per giovani curatori d'arte in Sardegna (Museo MAN/AMACI). Dal 2009 collaboro…

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