Le impermanenze di Carlo Rea

Gallerja, Roma - fino al 14 luglio 2014. “Impermanenze” è la prima personale di Carlo Rea, musicista e artista visivo. Un delicato percorso nella volubilità di ciò che ci circonda, attraverso l’elaborazione di pattern visivi riconoscibili e “universali”.

Il sentiero dalla musica all’arte visiva, per Carlo Rea (Roma, 1962), passa attraverso leggere trame di garza, riccioli di gesso e involucri di ceramica. Le prime, monocromatiche, sapientemente sovrapposte le une alle altre, evocano ondulate note di immaginari desertici. Le altre, dalle sembianze biomorfe – foglie, conchiglie, o piccoli strumenti musicali? –, raccontano l’evoluzione della materia da suono a immagine piatta, da immagine piatta a forma plastica. Impermanenze. Forme e immagini delle superfici in fluttuazione sintetizza un percorso artistico di venticinque anni, durante il quale il musicista-artista ha sviluppato un linguaggio personalissimo, incentrato sull’impermanenza e sull’instabilità delle cose e sulla rappresentazione della fluttuazione della materia, spazio fisico e metafisico. Nelle sue opere, Rea intercetta i ritmi e le pause proprie della sfera musicale, proiettandole in quella delle arti plastiche e visive, facendo dell’istantaneità e continuità l’impalpabile vento che le accomuna.

Marta Veltri

Roma // fino al 14 luglio 2014
Carlo Rea – Impermanenze. Forme e immagini delle superfici in fluttuazione
a cura di Bruno Corà
GALLERJA
Via della Lupa 24
06 68801662
[email protected]
www.gallerja.it

 

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Marta Veltri

Marta Veltri

Marta Veltri (Cosenza, 1983) si è laureata in architettura a Roma con una tesi sull'allestimento museale delle Terme di Caracalla. Subito dopo ha fatto parte del team che ha dato alla luce UNIRE, progetto vincitore dell'ultimo YAP (Young Architects Programs)…

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