Nelle sale di via Solferino, lo spazio bianco alle pareti sembra convergere, tra disegni, dipinti, murali e sculture, verso un centro che continuamente si sposta, non trovando fine. Da un mappamondo dipinto ad un triciclo istoriato, ad un arazzo accennato, a turgide divinità insistenti solo sui propri contorni, la personale di Matteo Guarnaccia (Milano, 1954) sembra avvitarsi attorno ad un asse invisibile che fa ruotare cieli iridescenti ricolmi di elementi apotropaici e simulacri. Nonostante il centro del percorso sia rappresentato dal Libro dei Sogni (centinaia di pagine disegnate giorno dopo giorno, nel corso di un anno), la cartografia dedicata all’imprendibile iconologia del trickster pervade, sardonica, giullaresca e irriverente ogni lavoro. Superfici dense e psichedeliche, che seguono il segno di Guarnaccia intessuto negli ultimi tredici anni di attività.
Ginevra Bria
Milano // fino al 25 luglio 2014
Matteo Guarnaccia – The Trickster
ANTONIO COLOMBO
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