L’immagine come enigma? La risposta di Maurizio Donzelli

Giacomo Guidi Arte Contemporanea, Roma – fino al 31 luglio 2014. Una personale che è un anagramma, così che l’immagine diventa enigmatica anche nella parola stessa. Fra “specchi” e arazzi palindromi.

Exhibition view, Maurizio Donzelli da Giacomo Guidi

Il neologismo imenigma, anagramma della parola ‘immagine’, oltre a ricoprire il ruolo di titolo della mostra dovrebbe restituire, attraverso un connubio di senso, la parte più sfuggevole della ricerca poetica di Maurizio Donzelli (Brescia, 1958). La serie dei Mirrors risponde bene a questa suggestione: il laborioso e caleidoscopico interno, che si modula a seconda del punto di osservazione, avvolge le immagini prodotte con un velo enigmatico. Quei giochi d’immagine e immaginazione che si osserverebbero a lungo, lasciando la mente correre.Gli arazzi palindromi, che giustificano quindi un allestimento non proprio accattivante, e gli acquarelli cedono invece il passo al prevedibile, che immette le opere all’interno di un coerente esercizio di stile, quello dell’artista, che può incontrare o meno il gusto delle aspettative del pubblico.

Giorgia Noto

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Roma // fino al 31 luglio 2014
Maurizio Donzelli – Imenigma
a cura di Alberto Dambruoso
GIACOMO GUIDI
Corso Vittorio Emanuele II 282-284
06 68801038
[email protected]
www.giacomoguidi.it

 

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Giorgia Noto
Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo). Collabora con alcune riviste cartacee e testate online legate alla cultura contemporanea, scrivendo principalmente di arti visive e moda. Parallelamente all’attività di scrittrice freelance, è una curatrice. Ha collaborato con il collettivo di arte pubblica Cantieri d’Arte, formato da Marco Trulli e Claudio Zecchi, e frequentato il Corso in pratiche curatoriali e arti contemporanee di Aurora Fonda a Venezia. Dopo un anno di lavoro intenso con un’associazione romana con cui ha ideato e organizzato diversi progetti all’interno della città di Roma, oggi porta avanti la sua ricerca come curatrice in autonomia.