
La prima personale milanese di Amelie von Wulffen (Breitenbrunn, 1966) smuove, attraverso arcipelaghi pittorici sovrapposti, un velo posto sul passato. All’apparenza disordinata, carica e retorica, questa mostra necessita di un lungo, lentissimo approccio percettivo per essere considerata come determinante o, al massimo, come un ambito di ricerca e formazione rappresentativa dal tono solipsistico.
Sebbene alcuni dipinti possano essere stati composti in qualità di rievocazione colta di maestri quali Max Beckmann, Gustave Caillebotte e Francisco Goya, l’eccessiva introspezione dei soggetti, la grossolana finitura formale e la malcelata abitudine dell’artista a riempire con estrema fretta il vuoto della tela fanno passare in secondo piano un potenziale utilizzo intelligente e caotico di diversi registri. Tra sedie floreali, dunque, fumetti, illustrazioni per bambini e paesaggi bucolici popolati da frutta e verdura antropomorfa, non resta che cercare di rimanere sospesi, nel bianco puro della galleria, per guardare ben oltre.
Ginevra Bria
Milano // fino al 17 maggio 2014
Amelie Von Wulffen – Am kühlen Tisch
Galleria Giò Marconi
Via Tadino 15
02 2940 4373
[email protected]
www.giomarconi.com