
Due artisti dialogano sui concetti di spazialità significante e di opera d’arte come oggetto desiderato e desiderabile in una duplice personale alla T293 di Napoli. May Hands (Brighton, 1990) ed Emanuel Röhss (Gothenburg, 1985) esplorano lo spazio per tessere una narrazione sulla funzionalità degli oggetti. May Hands indaga la cultura di massa rappresentando la mitologia contemporanea legata ai beni di consumo. Le sue tele sono costruite con prodotti “consumati”, archetipi di altri prodotti: buste di marchi di lusso, spugne, reti per ortofrutta ecc. compongono un trompe l’œil di quel mondo che l’arte tende a mettere in discussione. Emanuel Röhss allestisce una scenografia con calchi di reali elementi architettonici e tele dal colore infinitamente prolungato, la cui geometria cromatica dilata la percezione temporale. Due artisti, due narratori di un modo di concepire l’arte come bene di consumo o mero elemento decorativo, nonostante essa cerchi disperatamente di rovesciare i dispositivi della cultura massificata.
Francesca Blandino
Napoli // fino al 30 maggio 2014
May Hands / Emanuel Röhss
T293
Via Tribunali 293
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www.t293.it