Crepuscolo in collina: piccole cose mortali a Casa Sponge

Casa Sponge, Pergola – fino al 21 gennaio 2014. “Minima Mortalia”: nello spazio intimo di un’abitazione di campagna che si è fatta galleria, la riflessione inquieta e poetica su morte e vita. Nella doppia personale di Cristiano Carotti ed Eva Gerd.

Minima Mortalia - Eva Gerd - Casa Sponge, Pergola 2014

Le più piccole cose mortali: il titolo tradotto in italiano può evocare l’atmosfera intimista, crepuscolare e vagamente onirica che avvolge chi si perde tra le colline per ritrovarsi a Casa Sponge, il casolare di Giovanni Gaggia baluardo del linguaggio contemporaneo nella provincia. Piccole cose mortali: manufatti grotteschi e chiassosi, le opere di Cristiano Carotti (Terni, 1981) corteggiano la morte in moderne danze macabre dallo stile popolare e inconfondibilmente messicano; objets trouvés degni di un film di Cronenberg, quelli della danese Eva Gerd (1963) che, oltre alle ossa impreziosite da ricami e alle eleganti miniature, propone strumenti chirurgici modificati provenienti da un ex ospedale psichiatrico di Città del Messico, metropoli in cui la nordeuropea ha sviluppato la propria ricerca espressiva. Non solo nella dichiarazione dei contenuti i due artisti sembrano convergere, ma anche nello sguardo rivolto all’estetica del Centroamerica: lungimirante la scelta di accostare le due firme, in una doppia personale consapevolmente coerente.

Valeria Carnevali

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Pergola // fino al 21 gennaio 2014
Cristiano Carotti / Eva Gerd – Minima Mortalia
a cura di Francesco Paolo Del Re
SPONGE LIVING SPACE
Via Mezzanotte 84
[email protected]
www.spongeartecontemporanea.net

 

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Valeria Carnevali
Sempre attratta dalle forme della cultura contemporanea come espressione delle dinamiche umane, in una prima vita ho vissuto e lavorato a Milano per inseguire da vicino l’evolversi del presente, collaborando con gallerie, spazi espositivi ed editori specializzati in arte e attualità. Dal 2007 ho stabilito una nuova dimensione nella natura montana del centro Italia, occupandomi di didattica, educazione e formazione delle generazioni più giovani e viaggiando il più possibile. Conduco una vita raminga tra l’Appennino umbro-marchigiano e l’Oceano Atlantico, trovata nella città di Lisbona una seconda casa dal 2017. Sono convinta che l’educazione estetica, all’arte e attraverso l’arte, sia una chiave fondamentale di sviluppo del pensiero critico e della coesistenza democratica. Scrivo per Artribune dal 2012.