Se Marcello Jori porta Seurat sotto la neve

Marcello Jori presenta le sue originali meditazioni sulla “Grande Jatte” di Seurat. All’inaugurazione molte le personalità presenti: Hermann Nitsch, Emilio Isgrò, Giorgio Marconi e Aurelio Amendola. Nella project room del Museion, fino al 2 giugno, mentre a Castel Tirolo una personale parallela a cura di Danilo Eccher.

Qualche tempo fa Museion esponeva nelle sue collezioni La Guarigione, uno dei tre albi a fumetto dedicati da Marcello Jori (Merano, 1951; vive a Bologna, Milano e Merano) ai protagonisti della storia dell’arte e al rapporto spesso difficile tra l’uomo e la storia, non soltanto artistica. Il fumetto, realizzato in unica copia a mano da Jori, raccontava il tentativo utopico di ricucire lo strappo dall’arte contemporanea, portando un candido taglio di Fontana sulle alture alpine e lasciando che la neve, cadendo, colmasse la frattura artistica più emblematica del secolo scorso.
Nella project room allestita a Museion ritornano molti ingredienti di questa narrazione, anche se l’opera con cui Jori colloquia questa volta è la Grande Jatte di Georges Seurat. Immagine tra le più popolari nella storia dell’arte, la Grande Jatte è anche il quadro manifesto di quella tendenza intenta “a far valere i diritti della pittura come sistema autonomo di segni” (Filiberto Menna) e introdurre così il concetto di astrazione, come ricorda Elena Re nel suo testo. Quindi un’immagine non soltanto popolare, ma simbolo di quel primo divorzio a partire dal quale l’arte ha cominciato a voltare le spalle alla natura e, in qualche modo, alle persone.

Marcello Jori, Une dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte, sotto la neve, 2012 - courtesy Fondazione Marconi, Milano

Marcello Jori, Une dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte, sotto la neve, 2012 – courtesy Fondazione Marconi, Milano

Jori è impegnato da anni nella ricomposizione di questo distacco e, come per La Guarigione, anche qui la neve è un ingrediente fondamentale. Prima della preparazione dei lavori per il Museion, l’artista ha infatti portato una riproduzione fotografica del dipinto di Seurat sulla reale isola parigina della Grande Jatte durante una nevicata. In questo modo l’arte si è confrontata con la natura da cui è nata e le pennellate pulviscolari dell’opera hanno gareggiato con la neve, considerata vero e proprio “puntinismo della natura”.
Da questa competizione tra due mondi paralleli nascono diverse riflessioni sulla situazione dell’arte nel suo rapporto sempre più problematico con la realtà, a prova di quanto Jori, dietro un linguaggio che non si vergogna di essere leggero e piacevole, si dimostri un lucido analista del contemporaneo. Da questo incontro nascono anche cinque opere trasognate in cui gli attoniti protagonisti di quel lontano pomeriggio domenicale, ora scarnificati nel bianco, ora diluiti nei raffinati effetti dell’acrilico, diventano testimoni di una nevicata in pieno sole, della gara tra la pittura del cielo e la pittura della mente.

Gabriele Salvaterra

Bolzano // fino al 2 giugno 2013
Marcello Jori – La Gara della Bellezza
a cura di Letizia Ragaglia e Frida Carazzato
MUSEION
Via Dante 6
0471 223413
[email protected]
www.museion.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Gabriele Salvaterra

Gabriele Salvaterra

Gabriele Salvaterra (Trento, 1984) è scrittore e mediatore culturale. Si laurea in Gestione e Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università di Trento con la tesi “Internet e nuove tecnologie nel settore museale. Ipotesi e strumenti per un approccio immateriale alla…

Scopri di più