Divisionismo in vaso

Molte mostre hanno per protagonisti i dipinti, e si limitano a quelli. Il Divisionismo, in corso a Rovigo e di cui parleremo a breve, affianca - fino al 24 giugno, a Fratta Polesine - alla rassegna sulla pittura una raccolta di preziose ceramiche. Tutte di quell’artista poliedrico che fu Galileo Chini.

Talvolta basta un’espressione per rendere il senso di una raccolta. “Lustro metallico”, ad esempio: un’antica tecnica islamica di decorazione della ceramica adottata da Galileo Chini (Firenze, 1873-1956) nella produzione dei suoi vasi e che, per la sua intensa luminosità, avvicina l’artista al movimento divisionista, che proprio sulla luce basava la sua poetica. Grande designer di forme, erede dello stile preraffaellita e dell’esperienza dell’Arts & Crafts di William Morris, Chini ha saputo dare un’impronta internazionale alle produzioni delle sue manifatture (prima l’“Arte della ceramica”, poi le “Fornaci di San Lorenzo”), fondendo insieme esperienza locale a tecniche e forme orientali apprese per via diretta nel corso di un lungo viaggio nel Siam. Oggetti di grande fascino e altissima qualità che illustrano trent’anni d’attività all’insegna dell’innovazione, vasi splendidi e maioliche esposti in una cornice d’eccezione: le sale affrescate della palladiana Villa Badoer.

Marta Santacatterina

Fratta Polesine // fino al 24 giugno 2012
Galileo Chini. La luce della ceramica
VILLA BADOER
Via G. Tasso 1
0425 460093
[email protected]
www.mostradivisionismo.it

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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