Coppia di personali alla Brand New Gallery di Milano: sono “Still and Forever” di Ori Gersht e “Giverny” di Alexander Tovborg. Due riflessioni diverse e complementari. Fino al 4 aprile.
Il brusio delle voci dei tanti presenti al vernissage non riesce a sovrastare il suono delle sirene anti-bomba che proviene dal video Big Bang II di Ori Gersht (Tel Aviv, 1967). L’elemento uditivo non è, però, la caratteristica essenziale dei lavori dell’artista israeliano, la cui riflessione si struttura sull’ambivalenza della distruzione, capace di produrre istanti di bellezza, congelati nelle sue fotografie. Sono s-composizioni prive di caos, che riescono a conservare l’armonia compositiva delle nature morte francesi, punto di partenza per le sue opere, e a concentrare lo sguardo sulla bellezza della caducità.
Alexander Tovborg - Tourist (In the tulips) - 2011 - courtesy l’artista & Brand New Gallery, Milano
Se, dunque, Gersht analizza l’attimo – si potrebbe dire il kairos -, quello in cui cadono i petali di ciliegio, Alexander Tovborg (Copenhagen, 1983) è attento alla durata-kronos. Giverny è la rievocazione a colori di un percorso di educazione sentimentale nel giardino di Monet.
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Marta Cereda
Milano // fino al 4 aprile 2012 Ori Gersht – Still and Forever Alexander Tovborg – Giverny BRAND NEW GALLERY Via Farini 32 02 89053083 [email protected] www.brandnew-gallery.com
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Marta Cereda
Marta Cereda (Busto Arsizio, 1986) è critica d’arte e curatrice. Dopo aver approfondito la gestione reticolare internazionale di musei regionali tra Stati Uniti e Francia, ha collaborato con musei, case d’asta e associazioni culturali milanesi. Dal 2011 scrive per Artribune.