Miracolo su Frith Street

Quanto è sottile la linea che separa la scienza dalla fede? È questa la domanda che ci pone Bridget Smith, ospite della Frith Street Gallery di Londra fino al prossimo 11 febbraio. Nessuna risposta certa per la fotografa inglese, che da oltre vent’anni immortala i nascondigli in cui l’immaginario collettivo si rifugia. Piuttosto un imperativo: vivere.

Dai club privati raccolti in eleganti edifici vittoriani, dai fatiscenti caffè di periferia di Londra, siamo volati in un piccolo paese della Galizia. Dopo aver indagato i luoghi del divertimento della sua città e raccolto i risultati della ricerca nel libro Society, pubblicato nel 2007, Bridget Smith ha deciso di puntare il suo obiettivo oltremanica.
Scenario completamente diverso per il nuovo film We Must Live!, presentato in anteprima alla Frith Street Gallery. Poco più di trenta minuti per narrare il rito legato alla festa di Santa Marta. Un 29 luglio vissuto da mattina a sera nella cittadina di As Neves, dove ogni anno un sopravvissuto alla morte, graziato dalla patrona della resurrezione, viene trasportato inerte all’interno di una bara aperta per le strade gremite di gente.
Bridget Smith si interroga sull’ancestrale bisogno umano di credere nell’inspiegabile. E lo fa interrogando a sua volta i diretti interessati, coloro che hanno vissuto in prima persona l’esperienza trascendentale del ritorno alla vita. I racconti dei devoti, sinceri, a tratti toccanti, sanno trasmettere pienamente il sentimento di appartenenza che lega questa gente alla propria comunità sociale e religiosa. Insolitamente, l’artista esce dal silenzio delle sue immagini e concede lo spazio e la parola all’essere umano.

5. Coffin Store1 Miracolo su Frith Street

Bridget Smith - Coffin Store

Nella serie di fotografie che completano la mostra, ritroviamo la Bridget Smith di sempre. Gli scatti esposti ripropongono gli ambienti già visti nel film spogliati della presenza umana. Due foto ritraggono le stanze anguste e sterili in cui il miracolato viene sottoposto ad esami medici a Lourdes. Strano a primo impatto pensare di documentare i luoghi dell’incontro sociale senza i suoi protagonisti. Eppure siamo di fronte ad una scelta ben ponderata. La Smith ricerca un’immagine purificata che chiarisca il fascino irresistibile e talvolta inimmaginabile di siffatti luoghi.
Impossibile non chiamare in causa il lavoro di Candida Höfer, le sue catalogazioni su pellicola di evocativi ambienti architettonici disabitati. Come la collega tedesca, esponente della Scuola di Dusseldorf e discepola dei coniugi Bernd e Hilla Becher, anche Bridget Smith racconta non la realtà, ma contesti e momenti di questa, attraverso i dettagli che la compongono.
Anche fuori dai circoli londinesi, l’oggetto dell’indagine della fotografa resta lo stesso: le ragioni dell’aggregazione sociale. Che si chiamino divertimento, passione sportiva o fede religiosa è un dettaglio. Uno di quelli di cui la Smith va perennemente a caccia.

Stella Kasian

Londra // fino all’11 febbraio 2011
Bridget Smith. We Must Live!
FRITH STRETT GALLERY
17-18 Golden Square
+44 (0)20 7494 1550
[email protected]
www.frithstreetgallery.com


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Stella Kasian

Stella Kasian

Stella Kasian, nata a Roma nel 1981, si laurea in Studi storico-artistici alla Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con il massimo dei voti, scegliendo di specializzarsi in Storia dell’Arte Contemporanea. La passione per l’arte e il desiderio di…

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