La città come generatrice di pensiero e primo metro di confronto; la città da attraversare palmo a palmo per affermare la propria identità artistica e trarre spunto per esplorare le possibilità del linguaggio visivo. È il senso di Dedalo, la collettiva a Palazzo della Penna. Perugia è al centro dello sguardo mobile degli artisti: è una città sull’orlo del collasso (le Varianti panoramiche di Francesco Biccheri), una città allo stato gassoso (Corso Vannucci di Francesco Ciavaglioli), una città “cartografica” in cui “la vista frontale e zenitale si fondono” (L’immagine supera la ragione di Ivan Frenguelli), una città moltiplicata (gli Spleen di Francesco Capponi). Ci sono anche la tedesca Tübingen, intesa come deposito di memoria (le visioni fotografiche di Hanna Smitmans), e la francese Aix-en-Provence, città da cogliere nei dettagli architettonici (gli scatti di Fanny Vignon); senza dimenticare l’esperimento Erranti, lavoro a sei mani (Capponi, Smitmans, Vignon) nel quale le tre città, fotografate con la stessa pellicola riavvolta, risultano sovrapposte e sovraesposte. Dedalo è una passeggiata nei “luoghi d’affezione” che ricorda la deriva psicogeografica. Parigi e Perugia, in fondo, condividono più d’una consonante.
Saverio Verini
Perugia // fino al 12 giugno 2011
Dedalo
a cura di Antonio Senatore
turismo.comune.perugia.it
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