Vainglory di Max Magaldi. L’installazione-performance che sottolinea l’esibizionismo sui social

Come sono declinabili i vizi capitali alla luce della nuova dimensione contemporanea, volta al digitale? L’installazione multimediale di Max Magaldi, prodotta da Studio Studio Studio di Edoardo Tresoldi, tenta di rispondere.

L’artista Max Magaldi ha presentato il 4 e il 5 dicembre al Teatro Petrella di Longiano (Forlì-Cesena) la sua installazione Vainglory che mette in moto il ciclo di indagine sui sette vizi capitali digitali dal titolo theVices. Superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia verranno indagate mano a mano per comprendere la nostra relazione con il digitale. L’uomo reificato ostenta la prova della sua intimità con la merce. Il feticismo della merce raggiunge dei momenti di eccitazione fervente”, diceva Guy Debord. Oggi siamo diventati un tutt’uno con i device digitali, non riusciamo a resistere alla tentazione di scattare, condividere, commentare, mettere like, in un loop irrefrenabile spesso nutrito da un narcisismo fine a se stesso: il concetto di socialità cede il passo a quello di community o meglio la nostra vita offline si fonde con una necessità di essere perennemente connessi, in prima linea sulle novità dei social network.

L’INSTALLAZIONE MULTIMEDIALE VAINGLORY

Vainglory allerta sull’abuso degli apparati tecnologici e sulla proiezione delle nostre esistenze nel mondo digitale. La prospettiva tradizionale dello spettacolo teatrale viene ribaltata: gli spettatori sono invitati a prendere posto sul palco, mentre le sedute in platea e le balconate risultano gremite di piccoli schermi accesi, un pubblico inatteso ma sembra più presente: 150 dispositivi elettronici, dei mobile phone che, invece di registrare ed essere usati come strumenti a supporto dell’occhio, incidono – con le loro ombre e le loro luci – lo spazio. Questi onnipresenti compagni di vita sfuggono al nostro controllo, diffondendo ciascuno un contenuto audiovisivo diverso, estrapolato da una miriade di contenuti social. TikTok, Instagram, Facebook, Telegram, Whatsapp prendono il sopravvento assecondando il nostro ego, famelico di considerazione. Si crea in tal modo una scultura visiva e sonora ove le persone reali sono invitate ad avventurarsi, come in un bosco di superfici piatte, incapaci di interagire. Eppure, sono gli smartphone gli strumenti a cui confidiamo i nostri desideri, affidiamo emozioni e messaggi di importanza cruciale. Max Magaldi riflette, inoltre, su altre due tematiche: la prima è legata al processo di democratizzazione dell’arte e alla “trasformazione del pubblico da elemento passivo a creatore compulsivo di contenuti”. La seconda punta alla responsabilizzazione nei confronti dell’ambiente e delle risorse elettroniche, si vuole infatti “promuovere anche l’uso responsabile dei dispositivi elettronici, sensibilizzare al riuso e riciclo dei materiali, e implementare un sistema economico circolare, che aumenti la durata dei prodotti e la minimizzazione degli sprechi e del conseguente impatto sull’ambiente“.

Max Magaldi, Vainglory © Roberto Conte

Max Magaldi, Vainglory © Roberto Conte

VAINGLORY, I PARTNER DEL PROGETTO E MAX MAGALDI

Vainglory è un progetto di Max Magaldi (1982) – l’artista che ha sviluppato il concetto di murales sonoro e nel 2019 ha realizzato“Gharfa”, installazione esperienziale a Riyadh con  Edoardo Tresoldi e Merci, mostra dell’artista spagnolo Gonzalo Borondo a Bordeaux – in partnership con diverse realtà attive sul lato del digitale. Queste sono Chimpy, azienda di powerbank sharing attiva in Europa, che si batte contro il crescente problema dei rifiuti di batterie usate, e PC4Change, specializzata nella rigenerazione di apparecchiature informatiche dismesse da grandi aziende e Shift, che con i suoi shiftphones dall’architettura modulare mira a prolungare la durata del telefono e a ridurre la quantità di rifiuti elettronici. Si tratta di realtà che da anni si impegnano nella riduzione dell’impatto ambientale nell’industria elettronica. Vainglory fa anche parte di Vanagloria, palinsesto firmato da Cronopios che, dal 4 al 12 dicembre 2021, ospita al Teatro Petrella di Longiano, spettacoli come Antenati di Marco Paolini, la conferenza scenica Social Warning di Luca De Rosa e Green Storytellers – Come ti salvo il pianeta di Mara Moschini e Marco Cortesi, che approfondiscono i temi affrontati da Magaldi in questo lavoro.

– Giorgia Basili

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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