Morto in Francia il filosofo Bernard Stiegler. Aveva 68 anni

Aveva fondato nel 2006 l’Istituto per la ricerca e l’innovazione al Centre Pompidou di Parigi con l’obiettivo di immaginare i legami tra cultura e pratiche digitali

A dicembre 2019 Bernard Stiegler era stato una presenza fissa in molti convegni ed occasioni di confronto per l’arte contemporanea in Italia. Aveva partecipato al convegno Progettare la Memoria: Strategie del digitalerealizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno, nell’ambito del progetto Amalfi e Oltree rilasciato una Lectio Magistralis al Macro Asilo, intitolata Oltre la società automatica. Reddito, creatività civile e futuro del lavoro nei territori digitali”. Il filosofo, nato nel 1952 a Seine et Oise, è scomparso il 6 agosto 2020 a soli 68 anni. A comunicarlo il Collège international de philosophie. Esperto sui rapporti tra tecnologia, umanità e lavoro, Stiegler è stato direttore dell’IRI, centro per la ricerca e l’innovazione al Centre Pompidou di Parigi, fondato nel 2006 per impulso del filosofo con l’obiettivo di immaginare i legami, le connessioni, le mutazioni sempre più presenti nelle pratiche culturali e artistiche, indotti dalle tecnologie digitali. Lo stesso Pompidou che nel 1987 ospitò la mostra, organizzata da Stiegler e Catherine Counot, intitolata Mémoires du futur: bibliothèques et technologies.  Nell’agosto 2008, l’IRI ha acquisito lo status di associazione di ricerca indipendente i cui membri amministrativi sono il Centre Pompidou, il Centre for Contemporary Culture di Barcellona, ​​Microsoft France, Goldsmiths College University of London, l’Università di Tokyo, Institut Mines-Telecom, France Télévisions, Strate Ecole de Design, Ecole Supérieure d’Art du Pays Basque, Ars Industrialis, Dassault Systèmes, Orange e Société Générale.

BERNARD STIEGLER: I LIBRI E L’ARRESTO

L’influenza del digitale sulla società e le sue evoluzioni era centrale nel lavoro di Stiegler. A testimoniarlo i libri La Technique et le temps, in due volumi, edito nel 1994 (poi riproposto e riaggiornato con il dibattito sull’Antropocene nel 2018), – qui sostiene che la tecnica sia l’elemento in grado di condizionare l’intera vita umana -, La Télécratie contre la démocratie, del 2006, per citarne solo alcuni. La sua è stata anche una vita avventurosa. Il suo esordio come filosofo, raccontato nel libro nel libro edito in Italia da Fazi, Passare all’atto, si deve ad un atto criminoso. Qui Stiegler confessa si essere stato arrestato nel 1978 per cinque anni a seguito di diverse rapine a mano armata e di essersi avvicinato in carcere alla filosofia. Nel memoir racconta anche di aver studiato per corrispondenza e di aver sostenuto la tesi presso l’ École des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Inutile dire che il libro generò scandalo nel mondo culturale francese.

BERNARD STIEGLER: I RICORDI

Federico Ferrari scrive di lui sul sito Antinomie: “Chi l’ha conosciuto ricorderà la sua profonda umanità, unita a un’intelligenza sorprendente e vivace. Stiegler ha saputo passare nella vita senza mai dimenticare la domanda fondamentale: cosa davvero fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta? Aveva dato anche per titolo a un suo libro questa domanda, trasformandola in un’affermazione”.Ma anche sui social cominciano ad apparire i ricordi. Come quello del Collegio Internazionale della Filosofia scrive: “è con grande tristezza che comunichiamo la scomparsa del filosofo Bernard Stiegler. Una voce singolare e forte, un pensatore della tecnica e del contemporaneo fuori dal comune, che ha cercato di inventare una nuova lingua e nuove sovversioni”.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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