Maurice Benayoun. Artisti digitali fra ieri e oggi (II)

Seconda tappa alla scoperta degli artisti che hanno fatto del digitale il proprio strumento espressivo. Dopo il messicano Rafael Lozano-Hemmer, tocca all’algerino Maurice Benayoun.

Maurice Benayoun (Mascara, 1957), studi alla Sorbona sui nuovi media, esordi con lavori digitali basati sulla fascinazione delle visualizzazioni animate rese possibili dai software d’immagine e dalle nuove fantasie tecnologiche. Poi una svolta importante nell’installazione The Tunnel under the Atlantic, Anni Novanta, primo collegamento Internet ufficiale fra Beaubourg di Parigi e il Museum of Contemporary Art di Montréal, mischiando l’intervento dei pubblici dei musei con elementi visivi ripresi nelle due città. La metafora del tunnel ha permesso l’incontro fra la gente di Montréal e la gente di Parigi in forme non sperimentate in precedenza nei due musei. La Rete diventa così uno spazio di libera comunicazione che modifica l’istituzione (ipotesi a tutt’oggi non ancora sviluppata fino in fondo dai musei), lavoro ripetuto poi anche nella versione Parigi-Delhi.

VIDEOGAME

Il videogame d’arte virtuale World Skin-Digital Safari resta ancora oggi uno dei suoi lavori più forti e innovativi. Esprime il rapporto fra media e nuovi media, come la fotografia che consuma la realtà inserendola nel circuito mediatico. E a sua volta collocata in un contesto drammatico di guerra ricreato in realtà virtuale e interattivo, ricco di implicazioni e di soluzioni formali. Con la Rete il mondo computerizzato è considerato completamente “quantificabile”. L’idea di quantificare il pensiero e le emozioni è uno dei temi ricorrenti dei linguaggi digitali e la soluzione più immediata è stata trovata nella registrazione dei flussi del web. Emozioni-azioni, come nelle idee futuriste dell’azione che trasmette energie.
È su questo tema che Benayoun ha lavorato per diversi anni nella serie Mechanics of Emotion. Dalla “concretezza sociale” del Digital Safari alle tematiche più volte trattate dalle tecnoarti, come il tentativo di visualizzare la comunicazione immateriale e di quantificarla. Questa ricerca prende diversi nomi all’interno della serie Mechanics of Emotions, nomi come “Brain Factory”,“Emotion Winds”, “SFear” ecc. lavorando su dispositivi che traducono le comunicazioni telematiche in forme visive come prodotti di design. E diventano cartografie a rilievo oppure proiettate, ombre telematiche delle comunicazioni dove macchie di colore corrispondono alle intensità e quantità delle comunicazioni raccolte.
Questo progetto si colloca nell’area di numerose ipotesi di vari artisti, ipotesi dell’immateriale-materializzato sempre al centro dell’immaginario delle tecnoarti.

CITTÀ, SCHERMI E SKYLINE

La città come “strumento comunicativo” è un altro grande tema dei linguaggi digitali oltre che di tanti esperimenti dell’arte moderna. Su questa linea si indirizza il lavoro di Benayoun, trovando vasto margine di ricerca nella realtà degli schermi urbani. Lo schermo di Time Square che aveva ospitato Muntadas e tanti altri delle avanguardie mediatiche newyorchesi è diventato oggi lo “Screen Plaza” dove nel lavoro di Benayoun Occupy Wall Screen i grandi schermi proiettano le valutazioni di Wall Street trasformate in forme astratte. Ma in modo più espanso e radicale è a Hong Kong, alla School of Creative Media dell’università (dove oggi Benayoun risiede e insegna nel centro di ricerche digitali), che il lavoro si sviluppa. Qui progetta e cura per una torre luminosa a Kowloon opere che sono visibili su una superficie enorme e dove si alternano una serie di lavori per schermo digitale provenienti da musei, dallo scenario digitale internazionale o realizzati da giovani artisti cinesi. La conquista visiva degli skyline metropolitani è sempre stata uno degli obiettivi dell’arte digitale da quando Blade Runner ci mostrò la futura Los Angeles e Maurice Benayoun si trova oggi nel contesto adatto per lavorare in questa direzione.

Lorenzo Taiuti

http://benayoun.com

Rafael Lozano-Hemmer. Artisti digitali fra ieri e oggi (I)

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Lorenzo Taiuti

Lorenzo Taiuti

Lorenzo Taiuti ha insegnato corsi su Mass media e Arte e Media presso Academie e Università (Accademia di Belle Arti di Torino e Milano, e Facoltà di Architettura Roma). È esperto delle problematiche estetiche dei nuovi media. È autore di…

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