Chiude a Milano l’azienda per il recupero di materiali di scarto di mostre e allestimenti. Tutta la storia

Nato nel 2020 dall'esigenza di limitare gli sprechi e porre l'attenzione sulle potenzialità dei materiali utilizzati per sfilate e mostre d'arte, Spazio META comunica la sua chiusura dopo cinque anni di attività. La causa? La crisi nel settore della moda (ma non solo)

“Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura”: questa è la definizione ufficiale di sostenibilità, un tema al centro delle nuove pratiche contemporanee di recupero e riciclo di materiali di scarto, volte alla salvaguardia del pianeta.
Un concetto molto caro a Margherita Crespi e Benedetta Pomini, fondatrici di Spazio META nel quartiere Bovisa a Milano. Nata nel 2020, l’azienda si è affermata nel settore culturale per il recupero di materiali utilizzati per allestimenti temporanei di mostre, fiere e sfilate, catalogandoli ed esponendoli per la vendita al pubblico a prezzi calmierati. A distanza di cinque anni, le fondatrici hanno deciso di chiudere l’attività a causa della crisi e all’aumento dei costi del recupero dei materiali.

Spazio META. Photo Delfino Sisto Legnani
Spazio META. Photo Delfino Sisto Legnani

Spazio META a Milano: una risposta concreta alla sovrapproduzione e spreco di risorse

Spazio META era nato da diverse esigenze – come spiegavano le fondatrici in una passata intervista su Artribune – ma in primis “per risolvere e arginare una problematica concreta, ovvero la sovrapproduzione e lo spreco di risorse nei settori dell’arte, della moda e del design”. Un obiettivo che nel corso degli anni si è concretizzato in interventi di valorizzazione e ripristino dei materiali utilizzati, a cui si affiancavano servizi di progettazione, comunicazione e supporto al cliente nell’organizzazione di un evento. Non solo, per fare in modo che il modello di riutilizzo e riciclo venisse compreso appieno, Spazio META aveva avviato anche una serie di attività di formazione, laboratori e workshop destinati alla comunità locale e realizzati in collaborazione con artisti e designer.
Tra i numerosi clienti spiccano Alcova, BASE Milano, Bottega Veneta, Fondation Cartier, Fondazione Prada, Gucci, Hermes, IKEA, La Biennale di Venezia, Pirelli Hangar Bicocca, Politecnico di Milano,Valentino, Versace e Salone del Mobile (per citarne solo alcuni).

Spazio META. Photo Fabrizio Vatieri
Spazio META. Photo Fabrizio Vatieri

Spazio META a Milano: i motivi della chiusura

“Il 2025 è stato un anno molto particolare e difficile, soprattutto negli ultimi mesi”, spiega Benedetta Pomini ad Artribune. “Il settore moda è stato per noi un grande bacino per il processo di riciclo di materiali e allestimenti. Con l’arrivo della crisi nella haute couture sono venute a mancare risorse e tempo per rafforzare collaborazioni che avevano funzionato fino a oggi. Inoltre, la mancanza di un budget capace di sostenerci in un momento complesso (con l’aggravante dei costi di recupero in costante aumento), ci ha portate a prendere la decisione di chiudere. Una scelta molto sofferta perché per il quinto anno di attività avevamo tutt’altri piani: implementare il team e aprire ulteriori sedi di Spazio META, ma purtroppo non è stato possibile”.

Spazio META. Photo Fabrizio Vatieri
Spazio META. Photo Fabrizio Vatieri

Spazio META: un modello di upcycling da replicare

“Vedo difficile una riapertura e ricominciare tutto da capo”, conclude Benedetta Pomini. “Questo è uno scenario che non abbiamo preso in considerazione perché aprire Spazio META ci è costato tanta fatica, a livello fisico, mentale, nonché economico. Penso sia possibile un eventuale ‘passaggio di testimone’. Detto ciò, in questi anni abbiamo tessuto rapporti con realtà diverse e con alcune di queste ci sono ancora rapporti solidi. Penso che in futuro potrebbero nascere progetti e collaborazioni che portino avanti il recupero e la valorizzazione dei materiali, eliminando gli sprechi”.

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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