Il “nonno eclettico”. Conflitti generazionali per la moda maschile del 2024

Sul web già sono presenti a prezzi stracciati sneaker grandpa, occhiali grandpa, boxer grandpa, cappellini grandpa. Ma è ancorar una volta il settore della maglieria a fornire il riferimento più preciso per il nuovo, vecchio trend

Le bizzarrie dei trend moda non sono una novità. Non hanno bisogno di una qualsiasi coerenza per imporsi. Nascono spesso come atteggiamenti autoreferenziali che si aggregano nella narrazione dei media, durano qualche stagione se va bene, talvolta anche solo qualche mese.  Tuttavia, nell’era dell’iperconsumo (la nostra) lo scoppiettio del nuovo è sempre benvenuto, anche quando dentro al nuovo pacchetto non c’è proprio niente. L’importante è che sia piacevole da ricevere, come piacevole è lo squillo del campanello che annuncia l’arrivo del messenger di Amazon alla porta. Così dopo un secondo semestre 2023 dominato dalle speculazioni intorno al “quiet luxury” (un simpatico ossimoro) l’arrivo delle presentazioni maschili di gennaio è certo aprirà spazi a temi come lo sport (effetto anche delle imminenti Olimpiadi) e a nuove impennate di eccentricità (Pharell William per Louis Vuitton, le combinazioni di colore esibite da Timothée Chalamet tra i più influenti personaggi del momento). Ma forse più curioso risulta il micro-trend del “nonno eclettico” emerso di recente ma già fornito di narrazione pseudo-sociologica: si tratterebbe di una tendenza che fa da specchio alla crescente frustrazione riguardante la ricerca di uno stile personale. 

Brunello Cucinelli, Cardigan con bottoni in metallo
Brunello Cucinelli, Cardigan con bottoni in metallo

Che cosa è nonno eclettico  

Il guardaroba del nuovo (altro ossimoro) “nonno eclettico” si compone soprattutto di maglieria con motivi evidenti, sneaker da passeggiata, berretti sportivi, boxer colorati, occhiali carenati e orologi da polso. Il sapore è retrò, la motivazione sarebbe la ricerca di personalità, il territorio di caccia privilegiato quello del “modernariato”. Così per lo meno stando alla narrazione che lo accompagna. Se è vero che adeguare il proprio guardaroba ai ritmi e ai prezzi proposti dai super brand diviene sempre più difficile, lo stile del “nonno eclettico” fornisce l’alibi perfetto. Vestirsi come qualcuno che ha passato la vita a prendersi cura dei suoi migliori acquisti significa un connoisseur che non ha bisogno di dimostrare la qualità delle proprie scelte. Il “nonno eclettico” ad esempio ha eliminato da tempo indumenti non durevoli, a differenza di quel che accade ora dove moltissimi capi sono programmaticamente prodotti (e ahimè di frequente anche acquistati) per finire in discarica dopo pochi usi. Un esempio per tutti: la maglieria, un elemento centrale nel guardaroba del “nonno eclettico”. Le fibre della maglieria ai tempi di Giulio Andreotti a Palazzo Chigi provenivano dalla tosatura di ovini, venivano tuttalpiù mescolate con altre fibre di derivazione vegetale. Ora invece i filati utilizzati dalla grande produzione mescolano liberamente alla fibra naturale poliestere, poliammide o acrilico: una composizione che immancabilmente accompagna le cattive condizioni dei lavoratori dell’industria tessile che li produce nel sud est asiatico.

Boxer grandpa
Boxer grandpa

Il marketing dietro la narrazione del nonno eclettico

Le scelte di consumo che hanno fatto ricchissimi i super brand sono il frutto delle medesime poche fonti di informazione che possediamo tutti. A ciò si aggiunge il lavoro degli algoritmi dei social media che forniscono incessantemente prima, durante e dopo i momenti delle presentazioni ufficiali, contenuti moda pronti per essere consumati.  Il deficit di personalità nell’acquisto è quindi inevitabile così come la frustrazione di chi acquista oggetti magari carissimi per poi vederli replicati all’infinito in ogni angolo del pianeta. Resta il fatto che il gradiente di personalità che ispira il guardaroba del “nonno eclettico” apparentemente meno esposto alla dittatura del brand è solo un miraggio: costruire un guardaroba del genere richiederebbe una quantità di tempo e una misura che ben pochi Gen X quasi nessun Millennial e Gen Z (tanto meno gli Alpha esordienti sul mercato) possiedono. Quella del “nonno eclettico” è dunque una tendenza, come le altre, facile preda di oggetti che simulano un’idea di stile personale senza che realmente chi li acquista la possieda. Senza la spinta di alcun super brand (ma la tendenza è curiosamente confermata  dalle rilevazioni  effettuate attraverso i social come Instagram ) sul web già sono presenti a prezzi stracciati sneaker grandpa, occhiali grandpa, boxer grandpa, cappellini grandpa ma è ancorar una volta la  maglieria a fornire il riferimento più preciso: abbondano cardigan proposti da marchi quasi sconosciuti sottotitolati con prezzi così attraenti da non lasciare dubbio sulla loro pessima qualità: un cardigan equivalente realizzato in cachemire di Brunello Cucinelli ha prezzi compresi in un range tra le dieci e le cinquanta volte superiori.

L’acquisto consapevole del nonno eclettico

La tendenza in questione qualcosa di buono, tuttavia, potrebbe portare con sé: fa sperare in un cambio di atteggiamento. Che non ha niente a che vedere con nuovi oggetti da accumulare. All’orizzonte potrebbe profilarsi un nuovo e diverso atteggiamento che pone il problema di come acquistare capi ben fatti, che siano davvero utili da indossare in casa o per la strada, su un campo di calcio, per i trenta chilometri quotidiani da fare in bicicletta. Per essere performati prima su una pista di sci e quattro ore prima piacevoli per il partner di un appuntamento romantico.

Aldo Premoli

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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