Walter Chiapponi è il nuovo direttore creativo di Blumarine

Dopo anni trascorsi nei più famosi uffici stile, oggi ricopre un nuovo ruolo. Intanto si prospetta un cambiamento per il futuro di Blumarine. E il savoir-faire di Chiapponi ne sarà parte integrante

Blumarine, che a ottobre 2023 aveva annunciato la separazione da Nicola Brognano, non ha aspettato molto per ufficializzare il nuovo direttore creativo: Walter Chiapponi. Una nomina che suona quasi familiare dato che il nome dello stilista è subito girato tra i corridoi delle redazioni e degli uffici stile, a poche settimane dalla sua ultima sfilata per Tod’s.

Chi è Walter Chiapponi, il nuovo direttore creativo di Blumarine

Il nuovo creative director di Blumarine, formatosi presso l’Istituto Europeo di Design, è ben radicato nel sistema sin dagli anni Novanta, quando debuttò con Alessandro Dell’Acqua. Il suo percorso è stato poi arricchito dalle collaborazioni con Givenchy, Valentino, Gucci, Miu Miu, Bottega Veneta e, per ultimo, Tod’s. Tutte esperienze che lo hanno portato a sviluppare un approccio attento all’abito e al rispetto dell’heritage di ogni marchio, fondamentale per la coerenza di una collezione con il passato dell’azienda.

La nuova direzione creativa di Blumarine

Il brand italiano – da sempre associato a un’innocenza sensuale quanto ammiccante, paragonata al personaggio di Lolita per i pizzi, i corsetti e gli abitini floreali dai materiali leggeri (corti o semitrasparenti) – oggi inizia un nuovo capitolo della sua storia, e sembra quasi ritornare ai propri esordi, stando anche alle dichiarazioni di Marco Marchi, Amministratore Unico di Eccellenze Italiane, holding a cui fa capo Blumarine: “sono sicuro che Walter Chiapponi, con il suo riconosciuto talento a livello internazionale e la profonda sensibilità stilistica che lo contraddistingue, saprà dare nuova energia a Blumarine, mostrandosi al tempo stesso rispettoso dello straordinario heritage del brand”.

Il futuro di Blumarine

Bisogna però ricordare che di Blumarine si è tornato a parlare grazie a Nicola Brognano e alla sua rivoluzione stilistica fatta di vite basse, minigonne e corpi nudi: questi elementi erano decisamente più vicini alla moda degli anni Duemila e non a quella degli anni Novanta, decade in cui il brand ha collaborato con i fotografi Helmut Newton e Paolo Roversi, tra i tanti altri che hanno consolidato l’estetica della fashion designer Anna Molinari (fondatrice di Blumarine). Adesso è giunto il momento di voltare pagina; anzi, di proporre “un concetto di femminilità all’insegna della leggerezza e della creatività”. Oppure, come afferma Chiapponi, “di abbracciare nuovi orizzonti, emozionanti e significativi”.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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