Polyposis. Il fashion perverso di Kermit Tesoro

Si chiama, forse, Kermit Tesoro il designer filippino conosciuto da Lady Gaga e dai comuni mortali come il creatore di calzature difficilmente indossabili, eppure ricercatissime. In un mix di feticismo e dichiarata perversione.

Kermit Tesoro, Polyposis, 2015
Kermit Tesoro, Polyposis, 2015

Quando, negli anni tra il 1992 e il 2010, sono stato – per conto dell’ineffabile amico editore Francesco Coniglio – direttore responsabile delle riviste di cultura erotica Blue, Blue Bizarre e varie filiazioni e supplementi, ogni mese mi si spalancava davanti un orizzonte diverso. Gli stessi lettori ci segnalavano, molto spesso per esperienza personale, possibilità di piccole e grandi “perversioni” non necessariamente estreme e tuttavia (perlomeno fino a quel momento) inaudite. Eros come sinonimo di fantasia inesauribile. Per il foot fetish, tuttavia, di cui eravamo a conoscenza come minimo dalla visione dei lontani film di Buñuel El (1953) e Diario di una cameriera (1964), ci stupì piuttosto l’incredibile vastità della diffusione. Improvvisamente, del tutto a sorpresa, sembravano tutti feticisti del piede. D’altronde, già un secolo fa l’insospettabile Karl Kraus si concedeva di scrivere che “nessuno è più infelice di un feticista che brama una scarpa da donna e deve accontentarsi di una femmina intera”. Sarà così anche adesso?

Kermit Tesoro, Modified Impaled Skull
Kermit Tesoro, Modified Impaled Skull

LE CALZATURE DI KERMIT TESORO

Di sicuro una spintarella in tale direzione la dà il giovane designer filippino che risponde (forse, ma c’è da dubitarne) all’eccentrico nome di Kermit Tesoro. Assolutamente bizzarra – anzi: bizarre – è la sua produzione di calzature. Estremista delle estremità, il birichino si diverte a realizzare scarpe quasi incalzabili: inalberate su tacchi perlopiù superalti, anche a forma di Torre di Pisa; o tutte ricoperte di coacervi di sostanze indefinibili; o a forma di ponte di cemento con un bianco teschio impalato dietro il tallone (queste ultime si sono rivelate un colpo di fulmine per Lady Gaga, che, si sa, non aspetta altro che indossare mise inindossabili).
Ma la specialità di questo Tesoro sono le scarpe a tacco alto senza tacco. Sfidano la gravità. Difficile descriverle, bisogna vederle. Alcune sono ricoperte di una solida colata di catrame, altre riproducono fedelmente un cranio a fauci spalancate di tigre dai denti a sciabola, altre ancora sono iperrealisticamente indistinguibili, qui pelose e lì cornee, da uno zoccolo equino. Ma il suo capolavoro è forse la scarpa Polyposis (2015), un groviglio “blue marine” di tentacoli d’octopus (che, attenzione, in greco vuol dire “otto piedi”!) molto bello a vedersi, ma chissà se e quanto confortevole.

Il contenuto prosegue a seguire

Iscriviti a Incanti. Il settimanale di Artribune sul mercato dell'arte

 
 
Kermit Tesoro, Equillibria
Kermit Tesoro, Equillibria

FASHION E DEVIAZIONI

Eppure Kermit Tesoro vende non solo a Lady Gaga. È noto che ci sono molte donne disposte a tutto pur di attirare l’attenzione. Peraltro, lui confessa tranquillo: “Nelle mie creazioni, voglio tradurre le deviazioni della gente. Diciamo che do un’interpretazione fashion alle deviazioni biologiche o psicologiche delle persone. Sono sempre stato portato a creare articoli di abbigliamento a partire da conflitti interiori, o dall’incapacità di controllare i propri impulsi e il proprio comportamento”. Perverso, decisamente.

Ferruccio Giromini

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #38

Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua inserzione sul prossimo Artribune

Iscriviti alla nostra newsletter
CONDIVIDI
Ferruccio Giromini
Ferruccio Giromini (Genova 1954) è giornalista dal 1978. Critico e storico dell'immagine, ha esercitato attività di fotografo, illustratore, sceneggiatore, regista televisivo. Ha esposto sue opere in varie mostre e nel 1980 per la Biennale di Venezia. Consulente editoriale, ha diretto collane di libri, cd-rom, video, periodici per numerosi editori. Dal 1979 tiene docenze per istituzioni pubbliche e private, tra cui dal 1984 per il Politecnico G. Byron di Genova, dal 1988 per l'Istituto Europeo di Design di Milano, dal 2020 per l'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, dal 2022 per la Scuola Internazionale di Comics di Milano. Finora ha curato e presentato oltre cinquecentosettanta esposizioni e manifestazioni su illustrazione, fumetto, fotografia, cinema d’animazione, arti visive contemporanee, in Italia e nel mondo, e ha fatto parte di oltre centosessanta giurie, in molti casi in qualità di Presidente. A partire dal 1982 è stato consulente artistico di varie manifestazioni: il Premio Andersen-Baia delle Favole di Sestri Levante, il Festival Internazionale Comics "Babel" di Atene, il Festival Nuvole parlanti-Fumetto in palcoscenico di Genova, il Mondo Mare Festival in Liguria. Per alcuni anni ha condiviso la direzione della mostra internazionale di cinema d'animazione Cartoombria di Perugia. Dal 2007 è direttore artistico del Premio "Sergio Fedriani" di Genova; ha ideato e diretto in Liguria il Festival Fantastiche Terre di Portofino e a Camogli il Premio Skiaffino e la manifestazione Il Porto delle Storie. I suoi ultimi libri: “Res Pubica-De Occulta Lanugine” (Prisma Studio), “Très” (a2mani), “L’amo, la lettura” (Il Canneto), "Taccuino Soqquadro" (Contatti).