Progettare col sole. Intervista alla solar designer Marjan van Aubel

La progettista olandese, basata ad Amsterdam, ama definirsi una “solar designer”. In effetti, tutta la sua pratica ruota intorno a una risorsa accessibile a tutti gratuitamente, la luce del sole. L’abbiamo incontrata e le abbiamo chiesto di raccontarci la sua visione

I lavori di Marjan van Aubel (1985) combinano sostenibilità, tecnologia e design e si distinguono per un approccio innovativo che esplora il potenziale estetico e funzionale del solare. Con progetti come Sunne, Current Table e Power Plant, ha dimostrato come la luce del sole possa diventare un elemento esperienziale e interattivo. Nel suo libro Solar Futures: How to Design a Post-Fossil World with the Sun, la designer propone una nuova narrazione dell’energia solare, dimostrando che “sostenibile” può anche fare rima con “gradevole esteticamente” e “democratico”. Il movimento da lei fondato insieme alla collega Pauline Van Dongen ha dato vita alla Solar Biennale, la biennale dell’energia solare la cui seconda edizione è in corso a Losanna fino al 21 settembre.

L’intervista alla solar designer Marjan van Aubel

Partiamo dalla tua pubblicazione “Solar Futures”: perché hai sentito l’esigenza di raccontarti in un libro?
L’energia solare è incredibilmente affascinante e ha un enorme potenziale. Ho scritto questo libro per mostrarne le possibilità e mettere in luce gli sviluppi più innovativi. Il volume è strutturato in tre parti: passato, presente e futuro. Comprendere le basi dell’energia solare è fondamentale: dalla storia alla contemporaneità, passando per le innovazioni recenti, i progressi tecnologici e le storie di successo. La parte finale si concentra sul futuro, presentando idee visionarie, ricerche all’avanguardia e tendenze emergenti. Spero di ispirare i lettori a immaginare il potenziale trasformativo dell’energia solare.

Marjan van Aubel Sunne
Marjan van Aubel Sunne

Le difficoltà e le rivoluzioni del solar design

Quali sono oggi i maggiori ostacoli alla diffusione del solar design?
Lavorare in un settore a lungo dominato da un approccio tecnico è la vera sfida. L’energia solare è spesso associata a pannelli domestici oppure a impianti fotovoltaici. Nei progetti a cui lavoro, non propongo tecnologie plug-and-play ma faccio un intenso lavoro di ricerca e sperimentazione. In passato, i costi elevati dell’energia solare hanno concentrato l’attenzione sull’efficienza e sulla riduzione dei costi, mettendo l’estetica in secondo piano. Con la crescente diffusione del solare negli ambienti quotidiani, anche l’industria ha iniziato a interessarsi maggiormente al design. Questo è un primo passo verso il cambiamento, ma c’è ancora molta strada da fare.

Quali innovazioni vedi come più rivoluzionarie?
Penso che il progresso più significativo sarà arrivare ad avere una narrazione che consideri l’energia solare con un approccio estetico e democratico. Per questo è nato il Solar Movement, per sfidare la percezione esistente e incoraggiare nuove opportunità. L’idea è che quasi tutto ciò che ci circonda possa avere una doppia funzione: non solo essere parte degli spazi abitativi, ma anche generare energia in modo attivo. Spero che in futuro venga considerato inaccettabile avere una casa che non sia in grado di produrre energia autonomamente.

Utilizzare il sole, tra energia e design

In che modo l’energia solare verrà integrata nelle nostre case?
Nel tempo, il nostro rapporto con l’energia si è fatto più distante, e oggi ci rendiamo conto dei nostri consumi solo attraverso le bollette. Riscoprire da dove viene l’energia che consumiamo e trattarla con cura è un passaggio fondamentale, e le nuove tecnologie possono aiutare in questo processo. Ad esempio, utilizzare app come Sunne (un’applicazione lanciata da van Aubel che permette di controllare l’omonima lampada e i relativi consumi da remoto, n.d.i)per monitorare la produzione di energia solare può essere affascinante e istruttivo. Progettando tecnologie che rispondano a esigenze umane e ambientali, è possibile creare sistemi intelligenti ed efficienti. I sistemi di illuminazione solare potrebbero adattarsi ai cicli naturali e ai movimenti umani, distribuendo l’energia in base alle reali necessità e permettendo di consumare energia più consapevolmente.

Che cosa vuol dire essere una solar designer? Quali sono le sfide?
Essere una solar designer significa ripensare il modo in cui si interagisce con l’energia solare. L’obiettivo è integrarla in modo armonioso negli spazi urbani, migliorando sia la funzionalità che l’estetica. Nonostante si tratti di una risorsa abbondante ed economica, in Olanda l’attenzione viene posta principalmente sul ritorno economico. Per superare questa mentalità, è necessario spingere i confini del design e invitare a una riflessione collettiva sui nuovi modi di integrare l’energia solare nella vita quotidiana. Non a caso, il movimento sta crescendo rapidamente: sempre più architetti, designer e perfino case automobilistiche si approcciano a questa visione.

Lara Gastaldi

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Lara Gastaldi

Lara Gastaldi

Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità, ha proseguito i suoi studi in Svizzera, presso l’Università di Berna, specializzandosi in Sociolinguistica e World Literature. Parla inglese, tedesco, francese. Ama viaggiare e immergersi nelle usanze dei luoghi, soprattutto nei paesi di frontiera,…

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