A Firenze la seconda vita di Poltronova, storico marchio di design

Casa del design radicale negli Anni Sessanta e Settanta, il marchio toscano ha preso quartiere in un ex laboratorio in una zona ad alta densità artigianale. Qui l’archivio storico continua a ispirare il presente

Questa non è un’azienda come le altre”: è la frase che si sente ripetere più spesso visitando il Centro Studi Poltronova per il Design, ospitato da alcuni anni in un’ex-pertinenza dell’Antico Setificio Fiorentino nel cuore del quartiere di San Frediano, nell’Oltrarno. Lo dice Roberta Meloni, che all’inizio degli Anni Duemila ha recuperato il marchio storico Poltronova, ormai diluito nelle ragioni sociali di una serie di aziende minori e in un catalogo eterogeneo dal quale erano quasi scomparse le icone degli Anni Sessanta e Settanta, e ha dato il via a un nuovo corso basato sulla documentazione storica e sulle riedizioni di pezzi storici. Lo ripetono l’art director Donatello D’Angelo e le altre persone (quindici in tutto) che lavorano tra ufficio artistico, commerciale e amministrazione. In effetti, l’azienda fondata da Sergio Cammilli nel 1957 ad Agliana, in provincia di Pistoia, è stata la casa di progetti bizzarri, ironici, provocatori, che oltre a soddisfare una funzione hanno quasi sempre cercato l’evasione e che, nella loro sfida ai dogmi della casa borghese, si sono spinti spesso fino a flirtare consapevolmente con il kitsch.

Donatello D'Angelo, direttore artistico, nella sede del Centro Studi Poltronova (credits Fabio Bortot)

Donatello D’Angelo, direttore artistico, nella sede del Centro Studi Poltronova (credits Fabio Bortot)

I TESORI DELL’ARCHIVIO POLTRONOVA

Spulciando l’archivio ricostituito con Francesca Balena Arista a partire dai materiali (disegni, fotografie, cataloghi, prototipi…) ritrovati rovistando in un’area abbandonata del vecchio stabilimento di 15mila metri quadrati e da poco sistemato in un’ala dell’ex-setificio, si incontrano aneddoti curiosi che rendono l’idea dell’eccezionalità del contesto in cui videro la luce oggetti come la Superonda (del 1967, design Archizoom Associati), la poltrona Joe (disegnata nel 1970 da Studio DDL, il trio formato da Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi), la lampada Sanremo (Dario Bartolini, Archizoom Associati, 1968) o il Sofo (Superstudio, 1968). Troviamo, per esempio, le brochure firmate da Ettore Sottsass jr., per quindici anni – dal 1958 al 1973 – direttore artistico di Poltronova e impegnato, cosa piuttosto insolita per l’epoca, a gestire a tutto tondo l’immagine del marchio, compresi gli aspetti grafici. Ci sono le immagini realizzate per illustrare alcuni servizi memorabili come quello dal titolo Katalogo di mobili pubblicato su Domus nell’aprile del 1967, i cui protagonisti erano modellini in scala degli armadi rivestiti di laminato Superbox, contestualizzati con scarpe e accessori di bambola per dare al lettore l’impressione di trovarsi di fronte a prodotti finiti che, almeno per quanto riguarda la maggior parte di loro, non esistevano nella realtà.

Immagini dall'archivio del Centro Studi Poltronova

Immagini dall’archivio del Centro Studi Poltronova

ULTRAFRAGOLA: DA FLOP COMMERCIALE A “SPECCHIO DA SELFIE” DEI VIP

Troviamo, infine, gli articoli d’epoca che mostrano come progetti oggi considerati iconici e apprezzati dai collezionisti di tutto il mondo avessero riscosso assai poco successo al momento della loro presentazione al pubblico e alla stampa. È il caso, per esempio, dei Mobili Grigi disegnati dallo stesso Sottsass e presentati a Eurodomus 3 nel maggio 1970, in un allestimento dal sapore metafisico. La serie, realizzata in fiberglass e illuminata da neon colorati, suscita reazioni forti negli osservatori: i visitatori non lesinano commenti negativi e insulti, mentre le riviste di settore si interrogano sulla deriva del gusto contemporaneo (“No, no, questo poi no”, titola Abitare a pagina piena, su una foto dello specchio Ultrafragola, l’unico dei Mobili Grigi a non rimanere allo stadio di prototipo e attualmente uno dei pezzi di design più fotografati in assoluto, dai servizi di interior a Instagram). Troppo innovativi per essere accettati nel quotidiano, nelle case vere, gli arredi al centro di questa sperimentazione faranno un passaggio televisivo nella miniserie di fantascienza A come Andromeda diretta da Vittorio Cottafavi nel 1972, dove andranno a caratterizzare la camera da letto della ragazza mezza umana e mezza aliena interpretata da Nicoletta Rizzi. I flop commerciali venivano comunque accettati come parte del gioco da Cammilli, controbilanciati da prodotti che avevano mercato e si vendevano bene. Uno di questi fu, per esempio, il Cub8 di Angelo Mangiarotti, il primo sistema per pareti attrezzate italiano basato su un modulo quadrato e un giunto in plastica.

Archizoom+Bethan Laura Wood, Superonda+Terrazzo, Centro Studi Poltronova. Photo Serena Eller

Archizoom+Bethan Laura Wood, Superonda+Terrazzo, Centro Studi Poltronova. Photo Serena Eller

POLTRONOVA: CELEBRAZIONE DEL PASSATO E SAVOIR FAIRE ARTIGIANALE

Oggi, il Centro Studi Poltronova rimane un’azienda atipica che svolge attività di studio e divulgazione sul design radicale, anche attraverso la pubblicazione di una serie di monografie dedicate ai prodotti più celebrati dell’archivio, e mantiene una dimensione produttiva lavorando “on demand” con i suoi artigiani storici per il mercato internazionale. Il rapporto continuo e privilegiato con i designer dei progetti d’antan, con cui vengono discusse riedizioni e varianti, ogni tanto lascia spazio alla collaborazione con progettisti più giovani come Laura Bethan Wood, autrice del rivestimento ispirato alla pavimentazione “a terrazzo” dei palazzi veneziani che avvolge una delle due nuove versioni del divano Superonda presentata lo scorso anno in concomitanza con il Salone del Mobile.

Giulia Marani

https://www.poltronova.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

Scopri di più