![Osservatorio Salone. Arte + design](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Opere-di-Eva-Munarin-courtesy-Dcomedesign-1024x682.jpeg)
CAMICIE 3 x 2
![Andy Dixon con la camicia realizzata per la mostra Look at this stuff isn’t it neat a New York, courtesy Versace](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Andy-Dixon-con-la-camicia-realizzata-per-la-mostra-Look-at-this-stuff-isn%E2%80%99t-it-neat-a-New-York-courtesy-Versace.jpg)
Andy Dixon con la camicia realizzata per la mostra Look at this stuff isn’t it neat a New York, courtesy Versace
La riflessione sul valore del lusso nel passato e nel presente è al centro del lavoro dell’artista canadese Andy Dixon, che gioca con i cliché dell’arte frullando insieme nature morte fiamminghe, camicie di seta Versace e ritagli da vecchi numeri di Playboy. La monumentale camicia, tre metri di altezza per due di larghezza, dipinta a mano con la stampa iconica del brand ed esposta recentemente a New York, è visibile, insieme ad altri quattro pezzi realizzati appositamente per la Design Week in collaborazione con Donatella Versace, nelle vetrine del negozio della Galleria Vittorio Emanuele II e a Palazzo Versace, in via Gesù, insieme a una serie di carte da parati disegnate dallo stesso artista. L’allestimento è curato dall’interior designer americana Sasha Bikoff.
via Gesù 12
www.versace.com
COME UNA GOCCIA D’ACQUA
![Jolan Van der Wiel, Journey of a Raindrop, dettaglio, photo credit Juuke Schoorl](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Jolan-Van-der-Wiel-Journey-of-a-Raindrop-dettaglio-photo-credit-Juuke-Schoorl-.jpg)
Jolan Van der Wiel, Journey of a Raindrop, dettaglio, photo credit Juuke Schoorl
Jolan Van der Wiel, designer e artista olandese, quando progetta si avvicina alla natura senza contrapporvisi, bensì adeguando il proprio punto di vista ai fenomeni che la caratterizzano. Questa sensibilità è stata condivisa da Issey Miyake, maestro della moda giapponese che da tre anni invita creativi internazionali a presentare, nel suo monomarca milanese, la propria ricerca. Se potessimo osservare il mondo con gli occhi di una goccia d’acqua, quante forme potremmo assumere? Quanto gioveremmo alla natura e quanto invece le arrecheremmo danno? Journey of a Raindrop – The strange attraction of water ci porta in spirali articolatissime a seguire aria e acqua in un movimento perenne, dallo stato solido all’evaporazione. Una natura “guidata”, che si armonizza con le sale dello store di via Bagutta.
via Bagutta 12
www.isseymiyake.com
CREATIVITÀ AL FEMMINILE
![Opere di Eva Munarin, courtesy Dcomedesign](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Opere-di-Eva-Munarin-courtesy-Dcomedesign.jpeg)
Opere di Eva Munarin, courtesy Dcomedesign
Che per definirle si prediliga il termine anglosassone di craftwomen o quello nostrano di artiere, le donne che si occupano di artigianato artistico, e che da sole creano, producono e commercializzano i propri prodotti come pezzi unici o in piccole serie, sono molte e agguerrite. Dalla ceramica ai tessuti, passando per mobili e gioielli, la mostra organizzata dall’associazione DcomeDesign e allestita alla Biblioteca Umanistica di Santa Maria Incoronata, nel cuore del Brera Design District, rende omaggio alle loro creazioni. Il titolo ‒ Reloaded Artiere_Craftswomen ‒ mette l’accento sulla ricerca e l’aggiornamento continuo che pongono queste progettiste sempre un passo avanti.
corso Garibaldi 116
www.dcomedesign.org
ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ
![Marco Basta, Twice, courtesy 1 + 1 Design Gallery](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Marco-Basta-Twice-courtesy-1-1-Design-Gallery.jpg)
Marco Basta, Twice, courtesy 1 + 1 Design Gallery
Una location storica, nel cuore di Brera, una galleria di design e l’opera delicatissima e site specific di un artista: questa è la combinazione creata dallo studio di design consultancy Mr. Lawrence, fondato da Annalisa Rosso e Francesco Mainardi, dal titolo The Pursuit of Possession. All’interno di un percorso nato dalla volontà di legare il design italiano del Novecento, selezionato con oculatezza da 1+1 Design Gallery, e il progetto artistico di Marco Basta, la mostra propone una lettura critica del collezionismo e della sua ragion d’essere nel sistema dell’arte, focalizzandosi sulla sua radice impulsiva. Le lampade di maestri del design ‒ Gio Ponti e Achille Castiglioni, Franco Albini e Gino Sarfatti ‒ dialogano con le opere di Basta realizzate su molteplici supporti, dalla stoffa alla carta.
via San Fermo 7
www.1plus1.gallery
‒ Flavia Chiavaroli e Giulia Marani
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #48 ‒ Speciale Design 2019
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