È stato assegnato Premio italiano di Architettura della Triennale e del Maxxi. Ecco i vincitori

Lo studio Antonio Ravalli Architetti trionfa con il miglior edificio alla VI edizione del Premio italiano di Architettura promosso da Triennale e da MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI Secolo. All’architetto e docente milanese Giorgio Grassi il Premio alla carriera

È la Milano Arch Week 2025a fare da cornice quest’anno al Premio italiano di Architettura, riconoscimento che dal 2019 Triennale Milano e MAXXI organizzano a cadenza annuale e che rappresenta un’evoluzione dei pregressi progetti della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana (assegnata in passato dall’istituzione milanese) e dello YAP – Young Architects Program (a sua volta promosso in passato dal MAXXI). Nell’alternanza tra la Capitale e il capoluogo lombardo, per il 2025 tocca a quest’ultimo accogliere la cerimonia di premiazione, a pieno titolo inserita nella settimana dedicata all’architettura, ancora in corso fino a domenica 2 novembre.

Antonio Ravalli ritira il Premio. Photo Gianluca Di Ioia
Antonio Ravalli ritira il Premio. Photo Gianluca Di Ioia

È a Bergamo il miglior edificio italiano dell’ultimo triennio secondo il Premio italiano di Architettura

Sul gradino più alto del podio del riconoscimento, finalizzato alla valorizzazione dell’architettura italiana attraverso la promozione di opere realizzate da progettisti italiani o attivi in Italia, la giuria ha scelto di collocare il progetto di ampliamento e valorizzazione dell’Accademia Carrara di Bergamo: lo studio ferrarese Antonio Ravalli Architetti vince dunque il Premio per il miglior edificio. La commissione – composta da composta da Nina Bassoli, curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale; Lorenza Baroncelli, direttrice Dipartimento MAXXI Architettura e Design contemporaneo; Pippo Ciorra, senior curator MAXXI Architettura; Mirko Zardini, architetto; e Tosin Oshinowo, architetta nigeriana che espone alla 19. Mostra Internazionale di Architettura (dove ha ottenuto anche una menzione per l’opera Alternative Urbanism: The Self-Organized Markets of Lagos) – ha scelto questo intervento su una rosa di nove finalisti, individuati su trentuno candidature pervenute. Al team guidato da Ravalli, che nell’ultimo triennio si è occupato di ridefinire il percorso museale dell’istituzione bergamasca e di integrare nuovi spazi e servizi (come i Giardini PwC) al complesso esistente, la giuria riconosce di “aver raggiunto due obiettivi importanti: la riorganizzazione di accessi e circolazione interna del museo e la realizzazione di nuovi servizi ai visitatori, come giardino e caffetteria. Il corpo lineare che si insinua tra la facciata occidentale e il basamento di pietra che mediava tra l’edificio e il paesaggio antistante è allo stesso tempo un portico, una rampa, un elemento di distribuzione, un sistema di nuovi spazi affacciati sulla città”, precisa la motivazione.

Giardini PwC, Accademia Carrara
Giardini PwC, Accademia Carrara

Le tre menzioni al Premio italiano di Architettura 2025

Eterogenea la compagine dei progetti riconosciuti come meritevoli di ricevere la menzione al Premio italiano di Architettura. Si comincia con l’intervento di riqualificazione delle ex casermette di Moncenisio, su disegno di Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini (Politecnico di Torino), Edoardo Schiari e Maicol Guiguet (Coutan Studio), che affronta il tema del recupero degli immobili abbandonati. La commissione ne ha evidenziato “il valore architettonico ma anche strategico del riuso di un manufatto abbandonato nel contesto di una più ampia visione di innovazione sociale, valorizzazione culturale e potenziamento del welfare di comunità nei territori interni italiani”. Spazio poi all’allestimento temporaneo, con la menzione a Studio Albori per il Padiglione della Santa Sede alla Biennale Architettura 2023, segnalato per il suo lascito oltre la kermesse lagunare e per l’adozione di materiali di riuso. Infine, lo studio bresciano Associates Architecture, fondato e guidato da Martina Salvaneschi e Nicolò Galeazzi, ha ricevuto la menzione per il progetto – a metà tra land art e architettura – Echo of the mountain, eretto per la Comunità di Dossena (Como) nel 2024, con l’intento di rendere omaggio al ricordo dei minatori artefici della fondazione della città.

I protagonisti del Premio italiano di Architettura 2025. Photo Gianluca di Ioia
I protagonisti del Premio italiano di Architettura 2025. Photo Gianluca di Ioia

All’architetto milanese Giorgio Grassi va il Premio alla carriera

Fino al 2 novembre, sempre in Triennale Milano, restano esposti i progetti dei vincitori e dei finalisti del Premio italiano di Architettura, che in questa edizione attribuisce il Premio alla carriera a Giorgio Grassi. Un riconoscimento espresso all’unanimità dalla giuria all’architetto e docente milanese “per la qualità, la rilevanza e il rigore del suo percorso disciplinare e professionale dagli Anni Cinquanta a oggi. Membro essenziale del gruppo di autori di tendenza che tra Milano e Venezia rifondavano negli Anni Sessanta l’architettura sulla base dei valori di urbanità, continuità, autonomia, Grassi ha caratterizzato il proprio lavoro per l’altissimo livello di integrità e coerenza. A partire dallo studio dei tessuti urbani storici, Grassi ha costruito una logica ferrea e consequenziale del progetto architettonico, che attraversa gli scritti, i bellissimi disegni e gli edifici realizzati senza perdere forza e nitidezza concettuale. I suoi lavori più importanti – il teatro di Sagunto, i vari interventi a Berlino, la biblioteca di Groningen – costituiscono un lascito denso ed essenziale al futuro dell’architettura italiana e internazionale”. Per un approfondimento sulla produzione di Grassi, che pochi giorni fa ha festeggiato il 90esimo compleanno, rimandiamo a questo ritratto di Prestinenza Puglisi.

Le dichiarazioni dei vertici di Triennale Milano e MAXXI

Per Maria Emanuela Bruni, presidente della Fondazione MAXXI, “la collaborazione tra il MAXXI e Triennale per il Premio Italiano di Architettura è una partnership dei cui risultati siamo felici e orgogliosi. In questi anni ci ha permesso da un lato di ribadire l’intenzione e la capacità di lavorare in rete con altre istituzioni di grande prestigio e dall’altro di scoprire e valorizzare un’ampia selezione di opere e autori di qualità assoluta, che ci consente un certo ottimismo sul futuro dell’architettura italiana. I premi assegnati delineano un panorama progettuale e culturale incoraggiante, che ci consente di affrontare con fiducia il doppio confronto con gli altri scenari, europei e globali, e con la complessità tecnologica, sociale e ambientale del mondo contemporaneo”. Dal canto suo, Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, ha sottolineato che questa edizione del premio “si contraddistingue per la qualità e per la varietà delle proposte, che spaziano da progetti dedicati a istituzioni culturali a monumenti, da scuole per infanzia fino allo sport. Il Premio è un’occasione per il pubblico per conoscere le proposte più significative dell’architettura contemporanea, realizzate in luoghi e contesti molto diversi tra loro. Siamo orgogliosi di aver assegnato il Premio alla Carriera a Giorgio Grassi, protagonista dell’architettura dell’ultimo settantennio.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "ArtribuneRender", dedicata alla rigenerazione urbana a base culturale. Ha studiato architettura all’Università La Sapienza…

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