Finalmente si completa il grande progetto di Piazza Municipio a Napoli. Architetti? Álvaro Siza ed Eduardo Souto De Moura

È finalmente prossimo a chiudersi il cerchio di una progettazione ventennale per la valorizzazione dell’area di Piazza Municipio e del Maschio Angioino. Si concluderà infatti entro dieci mesi il cantiere per la sistemazione di via Vittorio Emanuele III, con l’apertura di un Parco archeologico e di una Galleria museale ad accesso gratuito, connessa alla metropolitana

È prevista per il 2026 l’apertura del Parco archeologico che sorgerà lungo il perimetro del Maschio Angioino, a Napoli, direttamente collegato alla stazione della metropolitana di Piazza Municipio. Entro la fine del prossimo anno, infatti, il fossato e l’area che circondano Castel Nuovo – castello-palazzo di origine medievale, poi trasformato in fortezza all’epoca degli Aragonesi e oggi sede del Museo Civico – apriranno gratuitamente a cittadini e turisti con un percorso nel verde tra resti archeologici e mura che raccontano secoli di trasformazioni urbanistiche, dall’antichità classica al Novecento. 

Un Parco archeologico e una nuova Galleria museale tra Maschio Angioino e Piazza Municipio

Ma il progetto di rifunzionalizzazione dell’area, approvato lo scorso luglio della Giunta comunale su proposta dell’assessorato alle infrastrutture guidato da Edoardo Cosenza, consentirà anche l’inaugurazione dell’inedita Galleria Museale di Piazza Municipio, anch’essa ad accesso libero, integrata all’interno della stazione della metro. Lo spazio esporrà i reperti rinvenuti durante anni di scavi per la linea ferroviaria, dalle ceramiche a pezzi di cordame e cuoio, ma anche ancore e strumenti di bordo provenienti dalle quattro imbarcazioni di epoca romana – il cui futuro espositivo è ancora incerto – portate alla luce ormai diversi anni fa scavando sotto la piazza, dove un tempo doveva essere l’antico porto di Neapolis. L’auspicio dell’amministrazione cittadina è che l’operazione nel suo complesso possa fare del quadrante compreso tra il Maschio Angioino e Piazza Municipio un polo culturale del Mediterraneo di rilievo internazionale, grazie anche dalla risistemazione di via Vittorio Emanuele III, che corre davanti al Castello. 

Il progetto di Siza e Souto De Moura per la valorizzazione di Piazza Municipio

A curare il progetto – insieme a Studio DAZ architetti associati – sono due vecchie conoscenze della città, gli architetti portoghesi Álvaro Siza (Matosinhos, 1933) ed Eduardo Souto De Moura (Porto, 1952), autori della stazione di Piazza Municipio inaugurata nel 2015 e del sottopasso archeologico che dal Molo Angioino conduce proprio alla stazione della Linea 1, completato solo nel 2023. L’orizzonte del 2026 diventa dunque la data di ideale completamento “del più ampio disegno di risistemazione della piazza Municipio e del Parco Archeologico lungo il perimetro del Maschio Angioino”, spiega lo stesso Siza, che i due architetti stanno seguendo da oltre dieci anni. Sin dall’inizio, il progetto ha previsto la valorizzazione e la conservazione delle strutture ritrovate durante gli scavi archeologici, destinate a diventare parte integrante della stazione per propiziare “un rapporto operativo con la storia, piuttosto che contemplativo” (la definizione è di Souto De Moura). 

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Il progetto per la sistemazione di Via Vittorio Emanuele III di Siza, Souto De Moura e Studio DAZ. Render

La sistemazione di Via Vittorio Emanuele III. Il progetto e il cantiere

Il cantiere appena avviato, finanziato con fondi del Ministero della Cultura e della Città Metropolitana di Napoli (che ha stanziato 1 milione e mezzo di euro), dovrebbe protrarsi per i prossimi dieci mesi e prevede la realizzazione di più di 1.700 metri quadri di aree a verde e la piantumazione di 25 alberi, oltre all’installazione di un nuovo ascensore per la Stazione Municipio posto nel Torrino Aragonese, torrino di guardia presente nel fossato del Castello. Il nuovo tracciato di via Vittorio Emanuele III prolungherà via Medina – sull’asse dei Cavalli di bronzo e del portone dei giardini reali – e avrà marciapiedi in pietra lavica e una pavimentazione raccordata con quella esistente. Mentre nuovi percorsi pedonali garantiranno l’accesso all’ascensore nel Torrino, che collegherà il piano stradale con il fossato, il Parco archeologico e quello che diventerà l’ingresso principale della stazione della metro. Si lavorerà anche per consentire la piena accessibilità, grazie ad attraversamenti pedonali con scivoli per persone con ridotta capacità motoria, percorsi Loges e mappe tattili per ipovedenti. L’arredo urbano prevede beverini e panche in pietra lavica.

Livia Montagnoli

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