A Praga parte un nuovo grande progetto urbanistico firmato da Thomas Heatherwick

Mentre sta per debuttare alla guida della quinta “Seoul Biennale of Architecture & Urbanism”, il progettista anglosassone Thomas Heatherwick ha ottenuto il nullaosta per il primo, vasto progetto in Europa continentale del suo studio: una grande trasformazione nel centro storico di Praga

Qualcuno non farà fatica a riconoscere un’assonanza tra le vetrate che sovrastano i cilindri (variamente erosi) dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz MOCAA) e la copertura trasparente della food court che sta per essere realizzata in un isolato di Praga poco distante da piazza San Venceslao. Così come una certa affinità emerge tra il sistema di scale e terrazze all’aperto da cui osservare, a quote diverse, scorci della capitale ceca e le scultoree salite-discese di Vessel, la discussa struttura considerata da quasi un decennio un simbolo del quartiere newyorkese Hudson Yards. Comune a tutti questi progetti è la figura di Thomas Heatherwick, eclettico progettista anglosassone balzato agli onori della cronaca architettonica sulla scia del successo dell’UK Pavilion a Expo 2010 Shanghai. A quindici anni da allora, con il suo Heatherwick Studio (attivo dal 1994) opera ormai su scala globale e si appresta ad avviare il primo intervento in Europa continentale.

Heatherwick Studio e il progetto Savarin a Praga 

Già autore a Londra, dove ha sede, della riconversione di un ex deposito di carbone nei pressi di King’s Cross, divenuto l’hub commerciale Coal Drops Yard, lo studio è stato incaricato nel 2018 dal gruppo finanziario e di sviluppo Crestyl (cui si devono oltre 50 opere tra Repubblica Ceca e Polonia) di ridisegnare una porzione del centro storico di Praga pari a15mila mq. Si tratta del cosiddetto complesso Savarin, che include l’omonimo palazzo, esempio di architettura barocca locale già restaurato nei mesi scorsi e sede del Mucha Museum, ulteriori volumi esistenti e una serie di cortili e passaggi interni. La volontà della committenza è quella di rilanciare un isolato chiuso nel centro di Praga in uno spazio aperto e accogliente dove cultura, architettura, gastronomia e comunità si incontrano” indica Omar Koleilat, cofondatore del gruppo Crestyl. Commentando la recente approvazione della zonizzazione e il via libera agli successivi step del piano, l’Ad Simon Johnson ha indicato il 2029 come traguardo per la conclusione dei lavori.

Verso un nuovo hub nel centro storico di Praga

Delimitato da quattro tra le principali vie di Praga, incluso il nevralgico viale di piazza Venceslao, nel prossimo futuro il complesso Savarin accoglierà la food hall Time Out Market, spazi commerciali, per il lavoro, la cultura e il tempo libero, nonché un rinnovato sistema di spazi pubblici, distribuiti non solo al livello del suolo. Il programma prevede infatti anche il citato mix di scalinate, terrazze a gradoni e giardini pensili che fornirà spazi in quota per diversi usi. Al termine del cantiere si potrà attraversare il Savarin per spostarsi da piazza San Venceslao alle arterie Na Příkopě, Jindřišská e Panská; rientra infine nell’operazione la creazione di un nuovo accesso interrato per la stazione di riferimento della metropolitana. Per Heatherwick, questo progetto “affonda le sue radici negli incredibili dettagli, nei materiali e nella cultura artigianale della città di Praga, ma mira anche a creare qualcosa di nuovo: uno spazio pubblico che dia una sensazione di vitalità, apertura e generosità”.

Heatherwick alla guida della Biennale di Architettura di Seoul

Passando infine dall’Europa continentale all’Asia, dove tra gli altri interventi ha concluso il complesso a uso misto Azabudai Hills di Tokyo e si è fatto conoscere anche con l’itinerante mostra monografica Building Soulfulness, Thomas Heatherwick sta per debuttare nel ruolo di direttore generale della quinta Seoul Biennale of Architecture & Urbanism. Al via il 26 settembre prossimo, la kermesse vuole interrogare il pubblico su un quesito al quale lo stesso Heatherwick ha offerto, in questi anni di attività, risposte più o meno convincenti alle diverse latitudini. “In che tipo di città vogliamo vivere?” è la domanda alla base di un’edizione legata al tema Radically More Human, attraverso la quale il progettista confessa di voler “creare un’opportunità per tutti i cittadini di Seul di parlare con sicurezza della loro città e aiutarli a capire che non devono credere che l’architettura sia qualcosa che solo gli esperti dovrebbero gestire. La maggior parte delle persone trascorre gran parte della propria vita in edifici. Pur non avendo una formazione formale in progettazione, possiedono un’intuizione incredibile e un forte senso di ciò che è giusto e sbagliato.” Un invito a esprimersi che forse potrebbe essere accolto anche dagli abitanti di Praga, proprio in relazione al progetto ai nastri di partenza. 

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "ArtribuneRender", dedicata alla rigenerazione urbana a base culturale. Ha studiato architettura all’Università La Sapienza…

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