La National Gallery di Londra inaugura il rifacimento della Sainsbury Wing: investiti tantissimi soldi

L’addizione allo storico museo di Trafalgar Square data al 1991, su progetto di Venturi e Scott Brown. Ma per il suo bicentenario, la National Gallery si regala un restyling da 85 milioni di sterline, a partire dal ripensamento delle aree di servizio, dall’atrio di ingresso al nuovo ristorante

Nell’ispirare il restyling della Sainsbury Wing, che la National Gallery di Londra si appresta a presentare al pubblico dopo una lunga attesa, accessibilità e inclusione hanno giocato un ruolo fondamentale. È chiaro nelle parole di Gabriele Finaldi, direttore del museo londinese che nel 2024 ha compiuto 200 anni e a conclusione di un anno di celebrazioni si regala una ristrutturazione ambiziosa: “L’ingresso del museo è ora più luminoso, più accogliente e più visibile come spazio pubblico. Ci auguriamo che molti visitatori possano entrare per la prima volta e che coloro che già sono stati al museo possano vivere un’esperienza diversa di visita della nostra collezione”.

Il restyling della Sainsbury Wing alla National Gallery di Londra

La nuova area di accesso alla Sainsbury Wing – addizione alla sede ottocentesca della National Gallery, inaugurata nel 1991 su progetto di Robert Venturi e Denise Scott Brown – sarà operativa a partire dal 10 maggio, prima novità a svelarsi di un più ampio progetto di rinnovamento del museo, finanziato con 85 milioni di sterline. Ripensato dallo studio newyorkese Selldorf Architects (all’architetta tedesca Annabelle Selldorf si deve anche la ristrutturazione della residenza della Frick Collection a New York, riaperta di recente), in collaborazione con Purcell Heritage Architects, l’atrio è stato progettato per accogliere in modo più confortevole e funzionale i milioni di visitatori che ogni anno raggiungono la National Gallery.

Il bar del ristorante Locatelli nel mezzanino della Sainsbury Wing © The National Gallery, London. Photo Edmund Sumner
Il bar del ristorante Locatelli nel mezzanino della Sainsbury Wing © The National Gallery, London. Photo Edmund Sumner

Un museo più accogliente e luminoso. Con un nuovo ristorante italiano

Anche grazie alla rinnovata caffetteria (ora Bar Giorgio) e al nuovo ristorante – la cucina è quella dello chef Giorgio Locatelli, che dopo la chiusura del suo storico ristorante londinese presenterà al museo i piatti italiani che l’hanno reso celebre in città – raggiungibile nel mezzanino, dov’è stato ricollocato il bookshop. Locatelli, come si chiama il ristorante, è stato progettato dallo studio LXA, può contare su 80 coperti e ingloba il grande dipinto murale Crivelli’s Garden, realizzato da Paula Rego per l’inaugurazione della nuova ala del museo nel 1991. Ma il restyling della Sainsbury Wing rinnoverà anche il dialogo dell’edificio con lo spazio pubblico dell’antistante Trafalgar Square.

Il foyer della Sainsbury Wing © The National Gallery, London. Photo Edmund Sumner
Il foyer della Sainsbury Wing © The National Gallery, London. Photo Edmund Sumner

Un progetto di architettura conservativa (non indenne alle critiche)

L’ingresso si presenta a livello stradale, privo di gradini: all’interno, in un ambiente estremamente luminoso (grazie alla sostituzione delle originali vetrate scure con altre trasparenti, che permettono anche di sbirciare dall’esterno), è stato ricavato il 60% di spazio in più rispetto al passato, per adeguare il progetto concepito all’inizio degli Anni Novanta all’affluenza odierna, cresciuta in modo evidente. Per farlo si è scelto di eliminare alcune colonne non strutturali e di raddoppiare le superfici a disposizione realizzando un mezzanino dal profilo sinuoso, senza stravolgere l’impianto scenografico della Sainsbury Wing. Inalterata è rimasta la grande scalinata (in cima alle scale è ora esposto il monumentale e inedito dipinto Mud Sun, commissionato a Richard Long dal museo) che introduce alle gallerie del primo Rinascimento, anch’esse non intaccate dal restyling, però valorizzate da un nuovo allestimento. L’operazione è stata infatti improntata a una forma di architettura conservativa, per preservare l’identità della Sainsbury Wing, classificata tra gli edifici meritevoli di tutela sul territorio nazionale (Grade I). Anche la scelta dei materiali conferma la preferenza accordata alla continuità tra passato e futuro: ove possibile, i materiali originali sono stati riutilizzati o riciclati; e per le aggiunte si è lavorato con la pietra serena fiorentina già adottata da Venturi e Scott Brown, oltre che con il calcare di Chamesson dalla Borgogna settentrionale, l’ardesia, il legno di quercia e il granito nero. Nonostante ciò, il progetto di Selldorf non ha mancato di suscitare critiche (nel 2022, la stessa Denise Scott Brown si oppose al piano iniziale, poi rivisto): tra i detrattori, alcuni ex presidenti del Royal Institute of British Architects paragonano il nuovo allestimento dell’atrio all’area lounge di un aeroporto.
All’esterno, la porzione di piazza che si relaziona con l’ingresso è stata ribattezzata Yorkstone Sainsbury Wing Square e attrezzata con panchine in cemento, su progetto dello studio VOGT Landscape (già al lavoro in passato per la Tate Modern).
Entro la fine del 2025, il progetto di Selldorf Architects si completerà con l’inaugurazione della Supporters’ House. Bisognerà invece aspettare ancora per la realizzazione del passaggio sotterraneo di collegamento tra la Sainsbury Wing e l’edificio storico (il Wilkins Building), che correrà sotto la Jubilee Walk, e per il rinnovamento del Centro Ricerche. L’inizio del cantiere per la seconda fase è in programma per la primavera 2026.

Livia Montagnoli

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