Il Fuenti. Da ecomostro a progetto di sostenibilità ambientale e accoglienza

Nato sulle ceneri dell’Hotel Amalfitana (passato alla storia come il Mostro del Fuenti), i Giardini del Fuenti creano un luogo dove ospitalità, sana progettualità e buon vivere si incontrano. Dal paesaggio alla cucina

Fuoriusciva dalla costa come una improvvisa protrusione calcarea, appariva inappropriato, inadatto e immanente insieme, quanto può esserlo una contraddizione intrinseca alla natura di certi luoghi.
Sette piani fuori terra, più quattro livelli sotto, per una altezza di 24 metri. Dal giorno della sua inaugurazione nel 1971, a quello della sua demolizione nel 1999, l’Hotel Amalfitana si presentava così, ignaro della storia che lo avrebbe accompagnato per oltre 40 anni, ignaro di come da solo, avrebbe segnato la storia urbanistica e edilizia in Italia. Ignaro di diventare un giorno icona di riscatto e bellezza.
A due passi da Salerno, ma già immerso nei segreti di Costa d’Amalfi, era il posto dove andare per sentirsi nei circuiti giusti. Per il mondo che lo osservava dall’esterno invece, L’Amalfitana non rispettava il luogo in cui nasceva, l’hotel, quel paesaggio lo abusava.

Giardini del Fuenti, Vietri sul Mare

Giardini del Fuenti, Vietri sul Mare

LA STORIA DELL’HOTEL AMALFITANA

Eppure l’Amalfitana non era lì per notturna magia, nasceva da un progetto regolarmente approvato dalle autorità locali di Comune di Vietri sul Mare e Regione Campania, autorizzazioni che furono annullate/revocate a fine lavori per non corrispondenza delle realizzazioni al progetto presentato. Antonio Cederna lo chiamerà per tutti “mostro”, termine evoluto poi in “ecomostro” ad indicare una intera categoria di riferimento per situazioni analoghe sul territorio italiano. Con Italia Nostra e Legambiente si innescava così una campagna oppositiva senza scampo con al centro il Fuenti, capro espiatorio per tutti. Le vicende giudiziarie condurranno inesorabilmente alla demolizione avvenuta nel 1999. Fin qui la cronaca.
La vita vera, vissuta intorno ai 40 anni di storia del Fuenti e a questa saldata da impegno, imprenditorialità e visione, riguarda la famiglia Mazzitelli, oggi alla sua terza generazione, a cominciare dal suo capostipite Orfeo, che nel ’78 immaginò di realizzare un grand hotel in questa parte di costa amalfitana. Riguarda la tenacia di sua figlia, Arch. Maria Teresa Mazzitelli, che dalla laurea in poi dedicherà la sua professionalità al riscatto di una causa ambientale, senza mai arrendersi, oltre ogni ostacolo, vincendo ogni opposizione. La storia attuale del Fuenti riguarda infine i suoi figli, Alessandra e Pier Luigi De Flammineis, managers con The Third Generation Group, di una realtà imprenditoriale tutta nuova. I Giardini del Fuenti oggi sono un luogo che finalmente risplende di sua propria luce, un sito che da solo racconta la natura profonda della costiera amalfitana, e ne esalta i valori.

Il Volta, il nuovo ristorante fine-dining

Il Volta, il nuovo ristorante fine-dining

I GIARDINI DEL FUENTI E LA RINASCITA

L’estate del 2019 sarà finalmente il momento della rinascita con l’inaugurazione del Riva del Fuenti e la sua spiaggia, la storia contemporanea (ri)comincia da lì. Al Riva, protagonista è il cibo, in cucina chef Michele De Blasio sarà da quel momento l’architetto indiscusso del progetto food per il nuovo Fuenti, una ricerca costante la sua, tra i sapori ispirati alle erbe di roccia, al mare, alle campagne e ai pascoli della costa alta interna. Il sito è un susseguirsi di terrazzamenti che si collegano armoniosi lungo il promontorio a cominciare dall’ingresso in quota, su dalla statale costiera. Orti, vigne, limoneti e terrazze belvedere, hanno riconquistato lo spazio che meritavano, sembrano esser lì da sempre. Il silenzio e la brezza sono parte dei materiali impalpabili con cui questo posto ha ripreso vita.
Il progetto Fuenti cresce, si sviluppa nel tempo, con la stessa meticolosa, inarrestabile cura che ricevono i suoi orti, le vigne, gli agrumeti. La new entry del 2022 è il Volta, il nuovo ristorante fine-dining dove il cibo progettato da chef De Blasio prende quote stellari. Oltre il gusto, impeccabile, colpisce ancora una volta l’architettura. Un lavoro “a togliere” degno del Modernismo più puro, quello che celebra l’essenza della funzione attraverso la smaterializzazione della forma e il contatto privilegiato con la natura. L’interno è dominato da un enorme plinto tutto bianco, dal sapore brutalista, da cui si diparte una sequenza di volte segnate da costoni nervati. Lo spazio intorno sembra generarsi da quelle volute. Ci si ritrova in un attraente uno spazio centripeto in contrappunto con la forza centrifuga del panorama che sembra portarci in orbita sul mare. Realizzare che quel plinto sbocciato in volute come petali giganti, sia il sostegno dei limoneti soprastanti aggiunge sospensione alla scoperta.

Riva del Fuenti, Campania

Riva del Fuenti, Campania

VOLTA DEL FUENTI: FINE DINING E OSPITALITÁ

Intrattenersi a tavola con chef Michele De Blasio significa apprendere passione, ricerca e conoscenza scientifica di ciò che compone il gusto, il piacere, la bellezza di nuove frontiere per il palato. Il suo curriculum a spasso tra le migliori cucine stellate in giro per il mondo posiziona la cucina del Volta nell’olimpo dei maestri di caratura internazionale. Il tandem fine-dining / fine-architecture-design diventa strumento di esperienza diretta del territorio.  Gentilezza e semplicità, a fronte di processi e tecniche sapienti con cui De Blasio crea e racconta i suoi piatti, sono lo specchio perfetto all’atmosfera dei Giardini del Fuenti, suo alter-ego nel mondo del cibo d’autore.
Bioagricoltura, tecnologia, ingegneria botanica, disegno del paesaggio e architettura, fanno oggi dei Giardini del Fuenti uno dei modelli di intervento virtuosi a cui guardare in tema di progettazione sostenibile del paesaggio. I Giardini del Fuenti sono un luogo denso e rarefatto insieme, senza fronzoli, né concessioni a facili stereotipi tipici del linguaggio vernacolare costierano. Sobrietà, discrezione, eleganza e stile, tanto negli spazi, quanto più nella professionalità dell’accoglienza, smarcano i Giardini del Fuenti dai luoghi comuni del contesto locale. Il riscatto morale è compiuto, da qui in poi il parco del Fuenti, insieme alla sua squadra, fa scuola, per bellezza, creatività e spirito imprenditoriale, ormai libero di diffondere a testa alta la sua storia nel mondo.

Emilia Antonia De Vivo

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Emilia Antonia De Vivo

Emilia Antonia De Vivo

Emilia Antonia De Vivo è architetto urbanista. Vive a Londra da quattro anni. Redattore freelance per domusweb, è autrice dei testi della "Domus London Architecture Guide 2011", Apps per IPhone e smartphones, distribuita da Editoriale Domus SpA. Per la Guida…

Scopri di più