Il Ponte di Rialto, realizzato nel 1590 sul progetto dell’ingegnere veneziano Antonio Da Ponte, non aveva mai subito un restauro completo dall’epoca della sua costruzione. Tra i simboli più conosciuti di Venezia – e classico punto di posa per foto e selfie scattati dai milioni di turisti che passano per la città ogni anno – il Ponte di Rialto torna al suo splendore originario, grazie al gruppo Otb – Only the brave dell’imprenditore e fashion designer Renzo Rosso, che nel 2012 aveva vinto l’appalto del Comune di Venezia per diventare finanziatore dell’opera, con un contributo di 5 milioni di euro. Al progetto ha preso parte anche la Otb Foundation, la onlus del gruppo operativa dal 2008 con centinaia di progetti di sviluppo sociale in tutto il mondo.
L’INAUGURAZIONE DEL PONTE DI RIALTO RESTAURATO
Il restauro del Ponte di Rialto viene celebrato il 7 settembre 2021 con un’inaugurazione che vede la partecipazione del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il presidente della regione Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnato, oltre all’attrice Cristiana Capotondi (madrina dell’evento) e a un’esibizione canora del tenore Andrea Bocelli. L’appuntamento nella Serenissima “vuole essere un momento di condivisione con l’intera città, con l’Europa e con tutto il mondo, a cui Otb desidera restituire simbolicamente il Ponte come gesto di riconoscenza, speranza e ripartenza”, ha spiegato il gruppo cui fanno capo, tra gli altri Diesel, Maison Margiela, Marni, Jil Sander e Viktor&Rolf. “I lavori hanno avuto un impatto minimo sulla comunità veneziana e sul flusso dei pedoni, e sono stati completati con un risparmio di costi con cui Renzo Rosso ha deciso di restaurare anche il pavimento dei portici adiacenti che conducono alla famosa Pescheria”, ha aggiunto. “Un ulteriore contributo alla bellezza di Venezia, che conferma il forte attaccamento del Gruppo Otb nei confronti del suo territorio e di questa città unica al mondo”. Il restauro del Ponte di Rialto testimonia una rinnovata attenzione dei grandi brand di moda per la Laguna, che proprio quest’anno festeggia i 1600 anni dalla sua fondazione. Basti pensare alle sfilate dello scorso luglio di Valentino alle Gaggiandre dell’Arsenale di Venezia e a Yves Saint Laurent sull’Isola della Certosa, caratterizzate da una ricerca di contaminazione con le arti visive. Venezia si può salvare, ma solo se il coinvolgimento finanziario sulla sua tutela coinvolge tutti: pubblico e privati assieme.
– Giulia Ronchi
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