Da spazio a luogo: call per la rigenerazione urbana della Area Metropolitana di Venezia

L’Ordine degli Architetti di Venezia ha lanciato una call, invitando i professionisti a osservare il territorio, mappare i luoghi dimenticati e sviluppare nuove proposte di utilizzo per migliorare la qualità della vita dei cittadini

Un tempo luoghi, oggi soltanto spazi. Privi di vita, trascurati e dimenticati. Come se queste fossero semplicemente delle pause e la città vera fosse un’altra. Ma non sono soltanto episodi: sono scorci che viviamo e non possono cadere dell’oblio. In ogni momento della giornata potete imbattervi in uno di questi angoli in città. Milano, Venezia, Roma o Napoli. Da Nord a Sud, l’Italia pullula di queste zone: piazze, edifici, aree verdi devono ritrovare il valore dell’essere vissuti dalla comunità. Per questo motivo, in occasione della 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Venezia pone l’accento sul tema degli spazi “lasciati in attesa”, lanciando il progetto Da spazio a luoghi/From Space to place. Lo sguardo dell’architetto sul territorio. La finalità è individuare nuove strategie per valorizzare questi spazi abbandonati e riportarli ad essere, appunto, luoghi.

ANALIZZANDO LA CITTÀ METROPOLITANA

Il progetto prevede la scelta e l’approfondimento di una determinata zona della Città Metropolitana di Venezia, immaginando una strategia di valorizzazione sociale oltre che architettonica. Insieme a Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma Capitale, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari, la Città Metropolitana di Venezia è una delle quattordici previste in Italia. Raccoglie una popolazione che nel 2016 oltrepassava la quota degli 850.000 abitanti, residenti in 44 Comuni. Tra questi, oltre a quello Venezia, comprensivo dei territori insulari e di Mestre, sono presenti i comuni di Chioggia, di Portogruaro con il suo comprensorio, la Riviera del Brenta e altri territori ancora. Nel complesso, dunque, una superficie di oltre 2400 Km2, caratterizzata dalla storica vocazione produttiva, ma anche da una notevole eterogeneità. Un aspetto che nella call sembra essere interpreto come una risorsa, poiché tutto può potenzialmente essere oggetto di studio: “Uno scorcio urbano, un’architettura, una strada, un’area verde, che ‘l’occhio dell’architetto’ rivela per generare nuove opportunità, nuove relazioni”, precisa la Presidente Anna Buzzacchi. L’Ordine cerca così di stimolare la ricerca di nuovi strumenti d’indagine e la creazione di un approccio più critico al territorio da parte dei professionisti. Reinventare gli spazi tramite un’interpretazione del tessuto urbano e della popolazione che lo abita è lo scopo del progetto. Non viene chiesto di creare nuove zone dall’oggettivo valore estetico: piuttosto si intende focalizzare l’attenzione su scorci dimenticati a cui dare nuova linfa vitale, promuovendo al tempo stesso una rigenerazione urbana e sociale. La volontà è anche quella di riportare in questo modo il ruolo dell’architetto in una posizione centrale nella società contemporanea.

UN BREVE VIDEO PER PARTECIPARE

È possibile partecipare fino al 30 ottobre 2018. Come? Chi vuole rispondere all’iniziativa deve inviare un video di un minuto e mezzo in cui presenta lo studio di uno specifico spazio nel territorio della Città metropolitana di Venezia. La proposta deve contenere un nuovo utilizzo dell’area scelta mostrandone anche i miglioramenti. Il video può avvalersi di una voce di sottofondo, essere accompagnato da un testo con didascalie oppure essere costituito soltanto da immagini. Indispensabile è l’indicazione esatta del luogo su una mappa. Una commissione dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Venezia verificherà il materiale presentato che poi sarà esposto nel Padiglione Venezia alla 16. Biennale di Architettura indicando il nome del professionista che ha presentato la proposta.

– Federica Gerini

www.ordinevenezia.it

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Federica Gerini

Federica Gerini

Classe 1991, Architetto. Fabrianese di nascita ma fiorentina di adozione, con la passione per i viaggi, la fotografia e l’architettura. Un film di Wes Anderson, un libro di Calvino e una canzone degli Arctic Monkeys sono ciò che la descrivono…

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